Torino, la corsa dei bersaglieri sotto la Mole

Dopo l’apoteosi dei granatieri, alpini, cavalleria aeronautica militare, intervallata dalla festa dell’esercito avvenuta il 4 maggio alla presenza del capo dello stato Giorgio Napolitano, Torino ha salutato stamani i Bersaglieri, in occasione della loro 59° Adunata Nazionale, quest’anno ancora più solenne per i 150 dell’Unità d’Italia. Sotto la Mole oltre 30 mila  bersaglieri  in parata di corsa per oltre un chilometro, in parata da  piazza Vittorio Veneto a Piazza San Carlo. Il Corpo dei Bersaglieri è nato 175 anni fà (era il 18 giugno 1836) quando Alessandro Ferrero Della Marmora, fondava il corpo con dieci regole ben precise, che prevedevano: obbedienza, rispetto, conoscenza assoluta della propria arma, addestramento al tiro, ginnastica fino alla frenesia, cameratismo, sentimento della famiglia, rispetto delle leggi, onore al Capo dello Stato, onore alla Patria e fiducia in se stessi fino alla presunzione. Anche la divisa e il celebre copricapo piumato, vero emblema del corpo. La leggenda vuole che Lamarmora avrebbe lanciato un cappello, il quale sarebbe andato a ricadere sulla testa di un bersagliere, Giuseppe Vaira, in posizione inclinata sul lato destro, come ancora oggi deve essere portato. Elemento distintivo è il piumetto o pennacchio fatto di piume di gallo cedrone. In origine il piumetto aveva il compito di riparare dal sole l’occhio destro, quello che serviva per prendere la mira, e agevolare la mimetizzazione. La sfilata ha preso avvio alle 8 con ammassamento in piazza Vittorio Veneto a pochi passi dalla luogo dove sorgeva la caserma Ceppi (via Principe Amedeo), dove il 18 giugno 1836 nacquero i bersaglieri e mossero i primi passi. Divisi in sette scaglioni hanno percorso via Po, Piazza Castello, Via Roma e lo scioglimento avverrà in piazza Carlo Felice davanti alla Stazione di Porta Nuova. Il medagliere del Corpo dei Bersaglieri è arricchito dalle medaglie di cittadini astigiani: colonnello Roberto Lavezzari (nato ad Asti nel 1825) i medaglia d’oro nel 1866 partecipò alle battaglie risorgimentali di Solferino  San Martino, Goito, Custoza. Un altro cittadino astigiano, il Tenente s.p.e. fanteria dei bersaglieri  insignito di  medaglia d’oro nel 1936. Durante un aspro combattimento in Libia dava prova esemplare di alto valore personale: sebbene ferito gravemente ad un braccio, accorreva ad una mitragliatrice i cui serventi erano rimasti uccisi e da solo con sovrumana energia, appoggiando il corpo all’arma continuava la difesa dalle orde nemiche, cadeva da eroe il 4 settembre 1937. Per la 59° adunata dei bersaglieri di Torino, è stato allestito uno zainetto composto da tanti gadget: la medaglia-ricordo, un libro sulla storia dei bersaglieri e del risorgimento, un pacchetto di caffè Lavazza, sponsor del raduno, un sacchetto di riso, un kit di otto cartoline che raccontano la storia delle penne cremise. Per l’occasione le Poste Italiane utilizzeranno un annullo speciale per l’evento.