Bolzano, l’Alto Adige non è solo speck

La mela, il latte, lo speck, il vino, il pane, gli ortaggi, i piccoli frutti e le ciliege, il succo di mela, le fette di mele fresche e la frutta essiccata, il miele, la grappa e la carne bovina. Sono questi dodici prodotti di origine e qualità garantita che quest’anno hanno fatto da padroni alla prima edizione Festival del Gustro dell’Alto Adige che si è concluso in questi giorni a Bolzano. Tutti prodotti che sono stati riconosciuti con il marchio Sudtitol/Alto Adige e con quelli europei (dop, igp,doc). Dalle mele, coltivate da 1300 anni in questo territorio che produce il 50 per cento del raccolto italiano al vino (98 per cento della superificie vitata e doc) passando per il miele (sono 81mila chilogrammi prodotti in un anno), alle fragole(1200 tonnellate all’anno,) al pane (sono 60 i panettieri d’alta qualità), tutto nella regione tirolese “parla” di grande livello di attenzione alla qualità. A far da sfondo il paesaggio , dalle fantastiche e più famose Dolomiti patrimonio naturale dell’Umanità alle distese di vigneti arrampicati verso le vette. “L’Alto Adige non è solo sinonimo di speck – osserva Hannes Tauber che parla a nome di Eos, l’organizzazione export altoatesina della Camera di commercio di Bolzano- ma rappresenta un mix di cultura e prodotti: si pensi solo che proprio lo speck viene prodotto in ogni azienda secondo i procedimenti della trazione della famiglia proprietaria”.