Vibo Valentia, ora De Nisi teme le elezioni anticipate

Giuseppe Barilaro, Giuseppe Rodolico, Francesco Miceli e Giuseppe Raffele. Sono questi i nuovi protagonisti delle sorti di Francesco De Nisi, il presidente della Provincia di Vibo Valentia, eletto nel 2008 con un plebiscito ma “vittima” della litigiosità del centrosinistra. Appena eletto De Nisi poteva contare su una maggioranza “inattaccabile”. Ora le cose sono cambiate e le provinciali del 2013, ovvero fra due anni, potrebbero essere molto più vicine. Il passaggio dei quattro ex Avvenire e Libertà all’Udc ed il conseguente collocamento degli stessi all’opposizione porta il presidente di palazzo ex Enel a cercare il dialogo con le opposizioni di sinistra in consiglio e a tracciare una road map per “catturare” l’Udc nella maggioranza. A dare voce ai dubbi e agli interrogativi sono Rifondazione comunista e Comunisti italiani (Federazione della sinistra). Perplessità “profonde” soprattutto perché alla Provincia, governata dal centrosinistra, fare un’alleanza con l’Udc significherebbe farla “con lo stesso partito che al Comune e alla Regione è il principale alleato della destra. Cosa significa, dunque, questa nuova apertura? – si chiedono gli esponenti della Federazione della sinistra – Come si giustifica l’attuale trasmigrazione dal centrosinistra all’Udc, che trasforma la monolitica maggioranza Pd in una nuova a geometria variabile, ma verso il centro?”. Interrogativi ai quali Rifondazione e Pdci gradirebbero fossero date risposte precise anche perché altro punto, a loro parere, poco chiaro è “cosa comporterà l’operazione in termini di miglioramento delle condizioni attuali dei cittadini del Vibonese”.