Lecce, chiede risarcimento per stress da multa

Un avvocato disabile di Lecce, Cosimo Luigi Antonaci, ha presentato atto di citazione davanti al giudice di pace per ottenere il risarcimento del danno da stress subito nel compimento della trafila burocratica necessaria ad annullare la sanzione amministrativa elevata dalla polizia municipale. La richiesta è di 500 euro. Una cifra simbolica, spiega, poiché il suo obiettivo non è quello di speculare sull’accaduto ma denunciare “la vessazione ad ogni costo della polizia municipale”.  “Essendo disabile – spiega Antonaci – possiedo una Smart con cambio automatico. In quel di luglio l’avevo parcheggiata davanti alla stazione ferroviaria nello spazio riservato agli invalidi. La mattina successiva mi sono ritrovato sul parabrezza una multa perché avrei occupato abusivamente lo spazio invalidi. Era successo che il cartellino rosso si era staccato dal vetro a causa del gran caldo – precisa l’avvocato – ma era caduto sul cruscotto rimanendo comunque ben visibile. Pertanto ho protestato con il vigile spiegando la situazione ma l’agente non ha voluto sentire ragioni. A quel punto ho chiamato l’ufficiale della polizia postale nelle vicinanze e gli ho chiesto di prendere atto che il tesserino fosse visibile. Il Giudice di pace ha accolto il ricorso per l’annullamento della multa ma sono stato costretto a seguire una trafila burocratica che avrei potuto evitare se il vigile avesse preso atto di quanto accaduto”. Da qui la richiesta di risarcimento del danno da stress. “Più che puntare all’aspetto economico – ribadisce Antonaci – voglio denunciare l’aspetto comportamentale, la vessazione nei confronti dei cittadini e la mancanza di rispetto nei loro confronti, tutti aspetti che devono essere censurati. Non si può far la multa e dire loro” fate ricorso, poi si vedrà”. Io, essendo avvocato, ho fatto da me. Ma gli altri cittadini? E, soprattutto, non è giusto quando c’è in ballo il riconoscimento di un diritto elementare che sta nell’evidenza dei fatti”. E’ da aggiungere che la giunta di Palazzo Carafa ha deciso di resistere in giudizio.