Vibo Valentia, i risarcimenti dell’alluvione rischiano di non arrivare più

Mai stagione estiva alle porte si profila più disastrosa per Vibo Valentia. Nell’area portuale della cittadina calabrese, infatti, oltre all’acqua mista a nafta, vige il divieto di balneazione tra il torrente Sant’Anna e la Marinella di Bivona. Una situazione a dir poco insostenibile in un territorio che solo cinque anni addietro è stato colpito da una terribile alluvione (il 3 luglio 2006) e che ancora attende risarcimenti da quel nubifragio. In queste ore peraltro, da fonti ben informate, pare che l’Ufficio Emergenza Vibo presso il Commissario Delegato della Regione Calabria, sia in “smantellamento”. In altre parole i tantissimi che ancora attendono risarcimenti dall’alluvione 2006 potrebbero rimanere senza alcuna aspettativa di percepire le somme individuate. Una beffa per i tanti che attendono e che solo lo scorso anno hanno ricevuto una minima parte del risarcimento. Il tutto accade nell’indifferenza della classe politica che dovrebbe impegnarsi per individuare, stanziare ed elargire le somme mancanti. La beffa suona “doppia” poiché sulle lettere accompagnatorie dei risarcimenti dello scorso anno campeggiava la dicitura “acconto 2010” che, stando così le cose, potrebbe essere un “saldo”. Ci sono cittadini che attendono in alcuni casi oltre 5 mila euro e che, laddove la classe politica facesse cadere la questione nel “dimenticatoio”, potrebbero perdere queste somme visto che il diritto ad averle sussiste ma non c’è la certezza che verranno riconosciute a maggior ragione se l’Ufficio Emergenza Vibo verrà smantellato a fine mese.