Gioia Tauro, marchi nazionali per tentare di rianimare il Porto

Per visitare il porto e l’area portuale di Gioia Tauro arriveranno domani i manager di alcune delle più importanti imprese che operano fuori regione: Campari, Barilla, Fedex, Kuehne and Nagel, Lavazza, Gefco Italia, Auchan, Coop, Crai. Si terrà una prima riunione nella sede dell’Autorità Portuale e poi nel pomeriggio ci sarà un incontro sulla situazione dello scalo. L’idea portata avanti dal governatore, Giuseppe Scopelliti e dalla vice, Antonella Stasi, è quella di dare un definitivo slancio alla zona retro portuale, unica via per rilanciare l’area. Proprio di quella zona, prima dimenticata e adesso tanto agognata, si è discusso nel doppio vertice finito nella tarda serata di ieri a Catanzaro tra la Giunta regionale e Mct; dopo, con le parti sociali e sindaci dei tre comuni del porto: Gioia Tauro, San Ferdinando e Rosarno. La Mct ancora una volta non è entrata nel dettaglio degli esuberi, ma ha chiesto dei capannoni nell’area situata a ridosso dello scalo che l’Autorità Portuale, rappresentata dal presidente, Giovanni Grimaldi – presente al tavolo – sarebbe intenzionata a concedere per assorbire una fetta di lavoratori. Ci sarà un altro tavolo, sempre a Roma, sulla situazione del personale (così come per Fincantieri) che la società di Cecilia Battistello avrebbe garantito in via preventiva e non successiva all’apertura della procedura di mobilità. Ma su tale scenario i sindacati, ieri tutti presenti, si oppongono ritenendo che già sul territorio si può risolvere la vicenda. La Regione ha valutato anche il piano degli stessi sindacati per rilanciare la zona e adesso con le carte quasi in chiaro è pronta per volare a Roma la prossima settimana, quando probabilmente nella giornata di martedì si terrà l’incontro.