Perugia, negli Stati Uniti per promuovere il cuore verde

Che l’Umbria abbia un “cuore verde” dove “l’arte di vivere”, di vivere bene in una terra capace ancora di armonizzare cultura e natura, è ancora possibile, è il messaggio che gli imprenditori turistici umbri, impegnati in questa settimana in una serie di “workshops” e conferenze-stampa (promossi dall’Agenzia di Promozione Turistica in collaborazione con l’Ufficio Enit per il Nordamerica) a Boston, Washington e Philadelphia, cercano di far transitare al meglio fra gli operatori turistici americani. Sono stati una quarantina a partecipare ieri sera, in un albergo di Boston, ad un “workshop”, concluso da un incontro con la stampa specializzata e da un party a base di prodotti tipici umbri, in cui albergatori e titolari di agriturismi nelle zone di Orvieto, Spoleto, Spello, Città di Castello e Umbertide, hanno spiegato loro che cosa sia l’Umbria turistica e cosa possa offrire di peculiare al turista statunitense. Piccoli e medi “tour operators”, interessati – secondo l’attuale “trend” turistico – a “personalizzare” l’offerta, a ritagliarla sulle esigenze dei gruppi, ma soprattutto dei singoli, tenendo conto di bisogni e desideri individuali, di viaggiatori “fuori dal coro” (o da un coro che non esiste più in quanto tale), che non trovano più sintonia con i pacchetti standard e in busta chiusa offerti dai grandi “tour operators”. Il turismo, oggi, anche quello americano, parla di persone. Le piccole agenzie presenti al “work shop” dell’Umbria a Boston hanno nomi suggestivi, come “Go Nomad” di Max Hartshorne, o “Mystic Valley Travel” dell’italoamericana Rita Cornelio, che ha trovato rispondenza nelle descrizioni della mistica francescana e della spiritualità dell’Umbria, o “Born to travel” di Marion Orgettas, o “Abbey Travel” di Betty Cananaugh, non per niente attratta dalla molteplice presenza in Umbria di conventi e abbazie. Per non parlare delle “vacanze culinarie”, che negli Usa “tirano” come non mai, una tendenza subito captata da Rhonda e Lauren Birmingham con la loro “Cooking Vacations”, che in Umbria potrebbero far trovare ai viaggiatori-turisti prodotti e sapori nuovi per loro, cucinati secondo tradizione, in agriturismi dalla vocazione rustica o, per i più raffinati, in blasonate dimore d’epoca. Insomma, una promozione turistica aggiornata, al passo con i tempi e i gusti in continuo mutamento, per molti versi inedita, quella di questa settimana americana, che il responsabile dell’Agenzia di Promozione Turistica Stefano Cimicchi spiega come la fine del turismo di massa egenonizzato dai grandi gruppi.“È il turismo nell’era di Internet – sottolinea Cimicchi -, il turismo all’epoca dei ‘social media’ e del passaparola elettronico, quello che nuove realtà costruite da piccoli operatori cercano d’intercettare, allestendo una miriade di prodotti in proprio, non più ceduti in appalto dai grandi gruppi. Ed è proprio questo rapporto, questa novità che stiamo andando a cercare nella ‘provincia’ americana: offrendo – sottolinea – opportunità e combinazioni per prodotti costruiti soggettivamente, per individualità caratterizzate. Qui a Boston, come a Washington e Philadelphia, abbiamo invitato operatori medio-piccoli, che vanno alla scoperta di nuovi territori, di nuove suggestioni ed emozioni. Hanno bisogno, come dicono, di ‘luoghi sinceri’, di autenticità. Ed è proprio questo che l’Umbria può dare loro”.   Arte, natura, moda, “Food&Wine” e “shopping”: sono queste, secondo il direttore dell’Enit per il Nordamerica Riccardo Strano, presente alla conferenza-stampa dell’Umbria a Boston insieme con il Console Generale Giuseppe Pastorelli, le ragioni che collocano attualmente l’Italia al primo posto delle destinazioni turistiche scelte dagli americani, “le stesse ragioni – ha detto Strano – che valgono anche per l’Umbria, che questa sera siamo onorati di ospitare”. Quell’Umbria che – ha sottolineato l’amministratore dell’Apt Cimicchi, riferendosi allo slogan promozionale più famoso – è l’unica che “fa riferimento al cuore e punta a provocare emozioni”. La conferenza-stampa è stata introdotta dalla proiezione del video promozionale realizzato dalla Regione Umbria in occasione delle celebrazioni del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, tuttora visibile (fino al 3 luglio) all’aeroporto di Fiumicino nello “stand” delle Regioni.