Carrier, due manifestazioni di interesse per lo stabilimento di Torreglia

Si apre uno spiraglio per i 95 lavoratori rimasti in forza alla Carrier di Torreglia. L’azienda, chiusa dopo che la multinazionale americana Uct ha deciso di delocalizzare in Ungheria la produzione di banchi frigo, potrebbe infatti tornare a vivere. La novità è emersa alla riunione convocata questa mattina dall’assessore provinciale al Lavoro e Formazione Massimiliano Barison per fare il punto della situazione sull’occupazione, sui possibili sviluppi imprenditoriali futuri e sulle insistenti voci relative alla vendita dello stabilimento da parte di Carrier. Oltre all’assessore Barison, erano presenti all’incontro: per la Carrier Refrigeration Operation Italy Spa, l’amministratore delegato Antonio Barbiero assistito da Ilaria Boffa; per le organizzazioni sindacali, Gianni Castellan e Luca Gazzabin (Fim-Cisl), Giovanni Acco (Fiom-Cgil); per le Rsu Marco Salmaso, Enrico Soldan, Mauro Teolato e Franco Tuzzato; per Confidustria Padova Stefano Sancio. Ha preso parte al tavolo anche il presidente della Commissione Attività produttive del Consiglio provinciale di Padova Pietro Giovannoni. “Abbiamo deciso di convocare le parti per un incontro di verifica a fronte di alcune novità emerse di recente”, ha spiegato l’assessore Barison. Il piano di cassaintegrazione concordato con il Ministero sta procedendo secondo le previsioni tanto che è stato confermato il secondo anno di Cassa integrazione  straordinario. Nel frattempo stiamo seguendo con massima attenzione l’interessamento dimostrato da due cordate imprenditoriali, la prima operante nel settore fotovoltaico, la seconda in ambito metalmeccanico. Seppur con tutta la prudenza dovuta in questi casi, esiste un concreto spiraglio per i lavoratori che ci auguriamo possa andare in porto poiché diventerebbe un esempio pilota da seguire anche in altre situazioni di crisi”. Dall’incontro è emerso che dei 193 lavoratori Carrier in forze fino al 17 gennaio scorso (data in cui è stata attivata la Cassa integrazione guadagni straordinaria) 98 ex dipendenti hanno volontariamente accettato la mobilità, 54 usufruiscono della Cigs prorogata per un altro anno dal Ministero e 41 continuano a lavorare nello stabilimento grazie ad alcune commesse. Per i 95 lavoratori rimasti assunti alla Carrier, proseguono le attività di outplacement da parte della società incaricata DBM Italia. Dal 1 marzo ad oggi, stanno procedendo i colloqui per l’analisi delle competenze e i corsi di riqualificazione tecnico-professionale mirati con l’obiettivo di mantenere il know how e favorire il ricollocamento dei lavoratori. Per quanto riguarda il sito produttivo, dall’incontro è emerso che Carrier ha effettuato un’operazione di vendita sullo stabilimento di Torreglia. Preso atto della decisione aziendale, i sindacati e le Rsu hanno ricordato che l’impegno sottoscritto dalle parti in sede ministeriale non può prescindere dal riavvio della produzione e dalla salvaguardia occupazionale. Le organizzazioni sindacali hanno quindi valutato positivamente il lavoro svolto dall’assessore Barison impegnandosi ad analizzare con atteggiamento costruttivo il progetto industriale degli imprenditori interessati a rilevare il sito produttivo ex Carrier. Tra le due proposte quella più interessante è riferita al settore metalmeccanico e oltre all’idoneità del sito valuta positivamente le competenze e professionalità delle maestranze. Essendo di fatto una reindustrializzazione del sito che partirebbe da zero la cordata imprenditoriale ha recentemente trasmesso la proposta a Veneto Sviluppo chiedendo un sostegno economico che diventerebbe indispensabile per far partire l’azienda fin dall’inizio con una dimensione importante. La risposta è attesa entro il mese di settembre. “Se sarà positiva – conclude l’assessore Barison – si tratterebbe del primo riavvio aziendale nella nostra provincia con il sostegno finanziario pubblico che potrebbe diventare una buona prassi  per situazioni analoghe. Qualora la finanziaria regionale non potesse farsi carico di questo progetto industriale, l’attività ripartirebbe con una dimensione  più ridotta e un assorbimento graduale dell’occupazione. Nel frattempo il tavolo provinciale resta aperto”.