Napoli, i turisti dell’orrore bussano a casa Misseri

Due turisti napoletani hanno deciso di recarsi ad Avetrana in via Deledda appena saputo della scarcerazione di Michele Misseri, lo zio di Sara Scazzi, la ragazzina assassinata ad Avetrana nell’agosto dello scorso anno. Vittorio R., di mestiere carrozziere, e sua moglie Mascia F., casalinga, erano in viaggio da Napoli verso il Salento per le vacanze con il figlioletto di soli sei mesi ed hanno pensato di bussare in via Deledda per un autografo. Avetrana, la cittadina teatro del dramma della piccola Sara, è quasi di strada e quindi hanno pensato di regalarsi una sosta con tanto di foto ricordo davanti alla villetta degli orrori. E tra uno scatto e l’altro in via Deledda hanno deciso di citofonare a zio Michele per chiedergli l’autografo da mostrare agli amici. Michele dapprima non ha risposto, ma alla fine ha aperto il citofono. “Pensavo foste dei giornalisti”, ha detto. Il carrozziere a quel punto ha insistito. “A Napoli si parla moltissimo di lei e hanno fatto anche il vestito di carnevale. Può uscire?”. Secca la replica di Misseri: “No, ora non posso”. Allora i due turisti sono saltati in macchina per andare via, rispondendo di buon grado alle domande dei cronisti piuttosto sbigottiti. “Siamo venuti a vedere questi posti –  ha continuato il carrozziere napoletano – abbiamo visitato anche la tomba di Sara. Non c’era nessuno e abbiamo trovato solo tanti pupazzetti”. Da quando è diventata famosa per il delitto di Sarah, Avetrana è continuamente meta di curiosi che si fermano ad osservare i luoghi in cui si è consumato il delitto.