Pavia, marchio di qualità del riso lombardo

Un marchio di riconoscimento e di qualità per il riso della Lombardia. L’annuncio è stato dato dal presidente della Camera di Commercio di Pavia, Giacomo de Ghislanzoni Cardoli, in sede di presentazione della domanda di accreditamento inoltrata a Regione per la costituzione del distretto interprovinciale di filiera del riso lombardo. Oltre a Pavia che è la prima provincia italiana per superficie coltivata a riso e tra le più importanti d’Europa, il distretto del riso lombardo comprende anche le province di Milano, Lodi e Mantova per complessivi 41.834 ettari di aree coltivate a riso. In prima fila, così come prevede la legge regionale del 2000, ci saranno i produttori e precisamente 765 aziende agricole e tre grandi gruppi industriali del settore. Insieme al distretto lombardo del riso, la Camera di Commercio di Pavia ha promosso e presentato in Regione anche la domanda di costituzione del distretto agroalimentare di qualità del vino dell’Oltrepò Pavese. Anche in questo caso sono rilevanti i numeri: hanno aderito 973 aziende pari a quasi il 46% delle aziende esistenti. Complessivamente il numero di aziende risicole e vitivinicole che hanno aderito ammonta a 1738. Una adesione forte e convinta per entrambi i distretti che, ha spiegato il presidente della Camera di Commercio di Pavia segna una svolta decisiva. “Il gioco di squadra con il consorzio vini Oltrepò e le associazioni degli agricoltori – ha detto Giacomo de Ghislanzoni – è stato fondamentale e ha funzionato al meglio. In un momento di difficoltà generale per l’agricoltura italiana e lombarda a seguito della riforma politica agricola che entrerà in vigore in Europa nel 2013 e di sofferenza economica e di ripresa lenta per la provincia di Pavia, con queste domande di creazione di due distretti agroalimentari abbiamo lanciato un messaggio ben preciso: insieme si possono affrontare le sfide e la provincia di Pavia deve ripartire dall’agricoltura per ritrovare voglia di intraprendere e di crescere”. Per garantire qualità e sicurezza ai due prodotti di eccellenza quali il riso e il vino, i due costituendi distretti si avvarranno della ricerca del centro sperimentale di Riccagioia in Oltrepò per il vino e del Polo tecnologico di Lodi per il riso. La gestione dei distretti, così come prevede la legge regionale, dovrà essere svolta direttamente e in prima persona dalle aziende che hanno aderito tramite la costituzione di due società di scopo, mentre sono previsti due comitati di indirizzi costituiti dagli enti territoriali e dalle organizzazioni degli agricoltori. Alla presentazione tenutasi presso la Camera di Commercio di Pavia erano presenti direttori e presidenti delle organizzazioni sindacali degli agricoltori e dei produttori industriali di riso, il presidente del Consorzio Vini Oltrepò Pavese. Il messaggio è stato concorde: i due distretti devono diventare il modello per un centro di sviluppo dell’economia pavese legata alla produzione di riso e dell’economia delle quattro province lombarde che producono riso. A questo punto Regione Lombardia ha 60 giorni per esaminare le domande, correlate da uno studio descrittivo ed economico dell’Università di Pavia, dopo di che in caso di approvazione nell’arco di 120 giorni si dovranno costituire le due società da parte delle 1738 aziende aderenti. A quel punto saranno operativi il distretto lombardo del riso e il distretto del vino dell’Oltrepò Pavese.