Venezia, per la festa della Repubblica miglior regalo il federalismo

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Francesca Zaccariotto, presidente della Provincia di Venezia sulla Festa della Repubblica. “Due giugno, festa della Repubblica, un’occasione per condividere alcune riflessioni. Premetto che parteciperò ai festeggiamenti, sia in qualità di presidente della Provincia, che di sindaco di San Donà di Piave. Concedetemi una battuta, o se volete una provocazione: la nostra Repubblica compie 65 anni, ha raggiunto forse l’età della pensione? Oltre la boutade, mi sembra invece doveroso farle i migliori auguri, e ringraziare quegli uomini e quelle donne che si sono battuti e hanno dedicato la loro stessa vita per coronare grandi conquiste, come la democrazia e la libertà. Uomini che credevano negli altri uomini, e che ci hanno lasciato un paese libero. Non sono stati 65 anni facili per la nostra Repubblica; come tutti i processi di cambiamento, non siamo stati risparmiati da momenti tragici e dolorosi. Primo fra tutti il terrorismo che per anni ha messo a dura prova la stabilità le tenuta della stessa Repubblica. Ma anche nei momenti più difficili e complessi, abbiamo avuto la capacità, la motivazione e l’orgoglio di rialzarci e ripartire. Torniamo alla provocazione iniziale: questo modello di Repubblica è da mandare in pensione? Oggi la sfida è il rilancio dell’economia, l’integrazione con le regole, la sburocratizzazione della pa. E credo che sia arrivato il momento per mettere un punto fermo al percorso compiuto in questi anni verso la riforma dello Stato in senso federale, che deve finalmente giungere al suo compimento. Il federalismo non è uno slogan politico, è una svolta concreta con ricadute attese sul piano dell’economia locale, della valorizzazione dei territori virtuosi, della competitività. Altri Paesi europei, senza guardare alle amministrazioni oltreoceano, hanno un’impostazione federale e dispongono al contempo di una macchina amministrativa efficiente. Noi ci stiamo arrivando, siamo molto vicini. Come amministratori e come cittadini desideriamo un Paese che funzioni meglio, che sappia rinnovarsi alla luce delle indicazioni che arrivano dal popolo, da noi stessi. Una pubblica amministrazione meno farraginosa e cartacea, liberata da un’opprimente burocrazia che di fatto l’ha ingessata senza portare alcun vantaggio, né sul piano dei controlli né sulla realizzazione dei progetti e di nuove imprese. Mi piace ricordare che i länder tedeschi, i cantoni della Svizzera – dove anche la dimensione della provincia ha un suo ruolo fondamentale di coordinamento e di identità culturale – hanno dimostrato di funzionare. Costruiamo dunque assieme un paese rinnovato e moderno, al passo con le altre realtà oltreconfine che hanno creduto già più di mezzo secolo fa alla svolta federalista”.