Nucleare, la Germania spegne e l’Italia accende

Un paradosso. Mentre la Germania ufficializza che dal 2022 non utilizzerà più l’energia nucleare, l’Italia prosegue in un nuovo piano per l’energia dell’atomo. L’annuncio dello stop alle centrali tedesche arriva dal Ministro dell’Ambiente di Berlino che conferma come sia “una decisione irreversibile”. La decisione arriva a tre mesi dal disastro nucleare di Fukushima e comporterà scelte importanti dal punto di vista della politica energetiche del paese: attualmente, il 22 per cento del fabbisogno d’energia arriva proprio dal nucleo. Già da quest’anno saranno necessarie delle alternative: gran parte dei reattori tedeschi sarà disattivato entro quest’anno mentre una prima parte – i reattori costruiti prima del 1980 – erano stati spenti subito dopo il disastro giapponese. Ne rimarranno attivi quindi solo tre che funzioneranno per altri 11 anni al massimo. Il Ministro ha spiegato che gli otto reattori dei 17 che non sono collegati alla rete di produzione di energia elettrica non saranno più riattivati. Uno dei pilastri del nuovo piano è l’eolico, con nuove aree designate per ospitare gli impianti e turbine eoliche ancora più efficienti.