Lamezia Terme, un festival per sciogliere le Trame della mafia

Prima edizione di “Trame”, il Festival dei Libri sulle mafie, che si terrà a Lamezia Terme in provincia di Catanzaro dal 22 al 26 giugno. Settanta libri, oltre cento personaggi ad introdurli assieme agli autori, undici magistrati, ventisei giornalisti, dieci studiosi nella veste di scrittori e anche due preti. Sono i numero dell’iniziativa organizzata dal sindaco Gianni Speranza, attraverso l’Assessore alla Cultura Tano Grasso, in collaborazione con l’Associazione Lamezia Antiracket, la prima nel suo genere in Italia. Si tratta di una cinque giorni (tutti gli incontri si svolgeranno la sera dalle ore 18:00 a mezzanotte) che vedrà al centro della discussione e dei dibattiti saggi, studi e inchieste e romanzi che parlano di mafie. Un’occasione definita da Speranza “unica, motivo di crescita e di riflessione critica per la città”, in una regione in cui, peraltro, è terra di ‘ndrangheta, considerata una delle forme di criminalità organizzata più ricche e potenti al mondo. Per il presidente dell’Ala, Armando Caputo, “è una sfida difficile con un programma impegnativo”. Il festival è coordinato da Lirio Abbate nella veste, a titolo completamente gratuito, di direttore artistico. Il giornalista dell’Espresso ha preannunciato che le case editrici “doneranno al Festival molti libri che parlano di mafia. Festival che, da parte sua, li consegnerà alla Biblioteca comunale per distribuirli nella varie scuole della città”. Dal canto suo, Abbate ha precisato come “Trame” non si esaurirà a fine giugno, ma proseguirà durante il resto dell’anno visto che i 70 autori dei libri entreranno a far parte del patrimonio della biblioteca comunale e che alla ripresa della scuola si terranno dei momenti d’incontro con gli studenti”. Trame si aprirà il 22 giugno con un dibattito sull’informazione a cui prenderà parte don Luigi Ciotti.