Niscemi, crollo del ponte necessaria verifica rete ferroviaria

“Chiediamo che venga effettuata una immediata verifica sulla stabilità dell’intera rete ferroviaria del nostro territorio”. E’ quanto chiede il sindaco di Niscemi (CT)  Giovanni Di Martino a margine dell’incontro che ha convocato a Niscemi insieme ai sindaci di Caltagirone e Gela. ” Chiediamo che venga ripristinata la tratta che porta innumerevoli niscemesi a Caltagirone e Catania ogni giorno. Il governo deve porre in atto misure di tutela dei territori e non pensare ad opere faraoniche come quelle del ponte sullo stretto”. Fronte comune, dunque, dei sindaci di Caltagirone (Francesco Pignataro), Niscemi (Giovanni Di Martino) e Gela (Angelo Fasulo) che, stamani, su iniziativa di Di Martino, si sono riuniti nel municipio di Niscemi, concertando una serie di iniziative per  reclamare la soluzione dei problemi infrastrutturali della zona, a partire dalla chiusura della linea ferroviaria dopo il crollo del ponte in località Angeli (fra Caltagirone e Niscemi), che solo per una serie di circostanze fortuite (la domenica, vale a dire il giorno in cui è avvenuto, non vi sono treni passeggeri) non ha provocato una tragedia. “Non si approfitti dell’attuale chiusura, dovuta al crollo – hanno detto i sindaci di Niscemi, Gela e Caltagirone -, per assestare il colpo definitivo a una linea che conferma in pieno la propria utilità (che va, anzi, accresciuta con interventi capaci di accorciare i tempi di percorrenza) e che soltanto qualche benpensante, lontano dalle reali esigenze del territorio, può definire ramo secco. Piuttosto, si accelerino i tempi per una verifica attenta della tenuta delle arcate lungo l’intero tragitto, per scongiurare analoghi rischi di cedimenti e per circoscrivere, così, gli interventi in modo da ripristinare al più presto la percorribilità del ponte e dell’intero tragitto. Si tenga conto che, con la chiusura della linea ferroviaria, la Ss 417 Catania – Gela, già tristemente nota come strada della morte, vedrebbe accrescere il già consistente flusso dei veicoli, con l’aumento dei fattori di rischio”.