Crotone, la Bianchi salvata da Scopelliti

La città di Crotone è salita alla ribalta nazionale per effetto dell’ambiguità dell’Udc che in Calabria sostiene il PdL e a Roma osteggia il Premier Berlusconi. Del resto era inevitabile tant’è che gli elettori hanno bocciato sonoramente Casini ed i suoi sodali Fini, Rutelli e Lombardo. La confusione del resto regna sovrana. A Milano e a Napoli i nuovo polisti lasciano mani libere ma in realtà votano Pisapia e De Magistris. In altre realtà votano a destra (a Cosenza e Crotone il loro candidato sindaco al ballottaggio è appoggiato dal PdL) ed in altre ancora si apparentano a sinistra, alla faccia della chiarezza. L’effetto a Crotone è stato che la senatrice ex Pd Dorina Bianchi, ora quasi ex Udc, ha stretto “amicizia” con i berluscones provocando la rabbia dei casinisti che avevano minacciato di ritirare l’appoggio per il ballottaggio. A mettere la classica “pezza” ci ha pensato il Governatore della Calabria Peppe Scopelliti, che ha incassato l’appoggio politico da parte del terzo polo di Giusy Regalino alla candidata di centrodestra Dorina Bianchi. Dopo l’apparentamento ufficiale ottenuto dalla Bianchi negli scorsi giorni con il polo di destra capeggiato dall’ex sindaco di Crotone Pasquale Senatore, è arrivato l’atteso accordo con i centristi che ha messo fine alle voci che si erano susseguite negli ultimi giorni su un possibile disimpegno al ballottaggio delle liste a sostegno di Giusy Regalino. Sarà dunque Dorina Bianchi a poter contare sul pieno e significativo apporto da parte delle quatto liste dello schieramento centrista:  i Demokratici, Manifesto per Crotone, Api e Polo di Centro. Liste che al primo turno avevano ottenuto un cospicuo risultato, raggiungendo quasi il 17% delle preferenze, che vanno dunque ad aggiungersi al 18% di Pasquale Senatore ed all’originale 20% di Dorina Bianchi. Se in politica la matematica vale qualcosa allora a conti fatti la partita del ballottaggio comincia ad annunciarsi non troppo complicata per la Bianchi. Anche se c’è chi giura che Vallone abbia l’asso in manica per la rielezione, che la pace fatta sia solo apparente…