Al Maxxi l’Umbria dei grandi festivals

Attraverso i suoi tre festivals maggiori, per la prima volta presentati insieme, (lunedì 23 maggio, alle ore 19) al Museo delle Arti del XXI secolo, l’Umbria, “cuore verde d’Italia”, presenta la sua “arte di vivere”. È il senso dell’iniziativa che la Regione Umbria ha organizzato al “Maxxi” di Roma, per trasmettere, insieme ai suoi Grandi Festivals, la cifra spirituale e turistica dell’Umbria, quell’armonia che nasce dalla natura, dalla cultura, dalla coscienza della storia che si fa emozione vivente in un’esperienza non altrimenti ripetibile. “Se la cultura è l’espressione più autentica di una comunità e della sua identità più profonda – dice Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria -, i tre Grandi Festivals dell’Umbria che per la prima volta presentiamo insieme nella straordinaria cornice del ‘MAXXI’, sono un’occasione privilegiata per cogliere, attraverso il loro prisma scintillante di spettacoli, musica, prosa, teatro, danza, cinema, l’essenza di questa identità. Alla cultura – sottolinea Catiuscia Marini -, alla sua forza di proposta e d’invenzione, alla sua capacità di attrazione e di dibattito, è legato il territorio nella sua interezza, l’Umbria che delle sue città antiche e borghi e luoghi storici e inimitabili paesaggi ha fatto il palcoscenico vivo di questi eventi, che, in un mutuo scambio indissolubile, si nutrono dell’essenza della regione, per esprimerla ai livelli più alti. Nel 150esimo Anniversario dell’Unità Nazionale (che Spoleto e Città di Castello hanno eletto a tema), il Festival dei 2Mondi, dal 24 al 10 luglio,  Umbria Jazz dall’8 al 17 luglio (e UJ Winter dal 28 al 1 gennaio), il Festival delle Nazioni, dal 25 agosto al 4 settembre, sono un modo per celebrare l’Italia attraverso l’Umbria e le sue realizzazioni, il tessuto diffuso delle sue eccellenze produttive, la sua modernità nel rispetto della tradizione, il suo territorio e la sua gente che sa immaginare ed operare. La salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, la rinascita dei centri storici, la valorizzazione della cultura, che costituisce anche una risorsa economica, ispirano costantemente la nostra azione”. Un’azione, che trova nuove forme e strumenti nelle nuove tecnologie. Sono stati a migliaia in poche settimane i “downloads” (soprattutto dalla Cina e dagli Stati Uniti) dalle quattro “Apps” pubblicate nell’ambito del progetto “Umbria App” della Regione, il nuovo contenitore di informazioni multimediali consultabili tramite tablet e smartphone. “Con questo progetto – sottolinea la presidente Catiuscia Marini – la Regione Umbria, all’avanguardia in Italia, usa nuovi linguaggi di comunicazione per un bacino d’utenza, che registra una crescita imponente. È una iniziativa, che si avvale anche del contributo di aziende e imprese, per valorizzare i migliori prodotti dell’offerta culturale e turistica umbra. Il target da raggiungere non è rappresentato solo da visitatori e turisti, ma anche dai cittadini umbri. L’obiettivo è proiettare un’immagine complessiva della Regione in sintonia con un’utenza giovane e ‘matura’ in termini di consumi turistici e culturali e aperta alle innovazioni”. La Regione ha immaginato “Umbria App” come un grande contenitore di promozione della propria immagine. Al momento sono stati diffusi quattro canali – (Umbria Jazz, Musei, Parchi, Festival di Spoleto) – per IPad, che oggi è possibile già scaricare e navigare. Il Progetto “Umbria App”, che si svilupperà per tutto il 2011, vedrà la pubblicazione di altri canali, tra cui informazioni sugli eventi turistici e culturali di maggiore rilievo, oltre al Festival delle Nazioni di Città di Castello, CAOS Centro Arti Opificio Siri, Gastronomia. In aggiunta a questo programma sarà prodotta una “App” specifica dedicata a “Festarch”, l’importante manifestazione sull’architettura e il design, che si svolgerà in Umbria, a Terni, Assisi e Perugia dal 26 maggio al 5 giugno prossimo. Ed è l’Umbria nella sua identità di ambiente, turismo e cultura, oltre che delle eccellenze agroalimentari, che si offre agli ospiti del Museo delle arti del XXI secolo: una identità espressa dal “bollo rosso” (il marchio universale che sottende il suo “claim”: “Scopri l’arte di vivere”), che unisce tutto con un filo ideale ed una prospettiva comune, mentre sulle pareti del Museo scorrono in scenografica proiezione i nomi degli artisti dei Grandi Festivals, contrappuntati dalle immagini dei luoghi dei Festivals (Perugia, Spoleto e Città di Castello) e dalle note, ispirate al tema del 150esimo dell’Unità d’Italia e all’Inno di Mameli, del pianista Danilo Rea, “testimonial” di Umbria Jazz, e del flautista Andrea Griminelli, presente al Festival dei 2Mondi, e nella serata al “Maxxi” interprete di Nino Rota. I tre Grandi Festivals umbri si presentano anche quest’anno con un programma all’altezza della loro fama. Sarà “Amelia al Ballo”, la prima opera composta da Gian Carlo Menotti, ad aprire la 54esima edizione del “Festival dei 2Mondi”, diretta da Johannes Debus con la regia di Giorgio Ferrara. Nella prosa, Luca Ronconi presenterà in anteprima mondiale “La modestia” di Rafael Spregelburd, una delle figure più rilevanti sulla scena argentina contemporanea, mentre in “Mi chiedete di parlare…”, Monica Guerritore s’ispira alla figura di Oriana Fallaci. Nel suo spettacolo musicale “Milano che non c’è più”, Adriana Asti diventa guida turistica e sentimentale, fra canzoni e pagine letterarie, di una Milano della memoria. Anouk Aimèe darà voce alle “donne di  Moravia”, in una performance a cura di René de Ceccatty; Jeanne Moreau, con Ethienne Daho, compositore e cantante, renderà omaggio all’opera prima letteraria di Jean Genet, “Le condamné à mort”. Il corpo di ballo spagnolo “Corella Ballet” (diretto dal grande Angel Corella), che si sta imponendo all’attenzione internazionale come uno dei più “vibranti”, ha scelto il palco di “Spoleto54” per il suo debutto italiano. Sarà la musica, secondo tradizione, a chiudere il Festival con il “Concerto finale” in Piazza del Duomo. Dedicato al 150esimo dell’Unità della Nazione, s’intitola “Viva l’Italia” e sarà diretto da James Conlon. E nell’ambito del Festival di Spoleto sarà, per la prima volta quest’anno, ospitato uno “Spazio Umbria”, pensato, a Palazzo Collicola, come un luogo di pubbliche relazioni per le aziende umbre più innovative e per le più significative produzioni tipiche artigianali ed agroalimentari. Alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia partecipa Umbria Jazz, con gli artisti italiani che interpreteranno in chiave jazz l’inno nazionale. All’Unità d’Italia è dedicato il Festival, e alle donne, che saranno protagoniste di un cartellone che concede loro grande spazio. Donne artiste non solo dal punto di vista musicale: il manifesto ufficiale ha infatti per la prima volta un tocco femminile, quello di Grazia Varisco. Un festival in bianco, rosso e verde dunque, verde come il cuore dell’Umbria, che da quasi quarant’anni è il portabandiera del jazz in Italia. A confermare questa attitudine sono i nomi in cartellone per l’edizione che si svolgerà a Perugia dall’8 al 17 luglio: le donne in primis, con una grande voce, Liza Mannelli, forse l’ultima grande leggenda del musical americano, che torna in Italia dopo le esibizioni del 2008. E poi: due pianiste dal Giappone, Hiromi e Hihiro Yamanaka,  Rock e Blues protagonisti con due star che hanno fatto la storia come Santana e B.B. King,  ritmi latino-brasiliani con il meglio di questi generi musicali, Gilberto Gil, Sergio Mendes, Eddie Palmieri, Chuco Valdes e Michel Camilo, per due serate che si preannunciano incandescenti. Tra le iniziative particolari di questa edizione c’è “Jazz on Film”, in cui il critico musicale Marco Molendini presenterà una serie di video con i grandi del jazz impegnati in storici concerti. E il Festival delle Nazioni di Città di Castello, che tradizionalmente accoglie una nazione e la sua musica, ospiterà quest’anno proprio l’Italia, per onorare il 150esimo. La serata inaugurale del Festival, il 23 agosto, farà risuonare, ad opera dei “Virtuosi Italiani”, le musiche di Nino Rota, Giuseppe Verdi e Gioacchino Rossini, per proseguire, negli appuntamenti successivi, con gli straordinari tasselli di un grande mosaico della musica italiana, e non solo. Insomma, grazie a manifestazioni che hanno raggiunto e saputo consolidare un prestigio internazionale, l’Umbria diventa in estate un laboratorio di modernità e postmodernità, in cui la musica jazz e la classica e la danza e il teatro e il cinema e i diversi generi di arte si offrono al piacere ed alla riflessione degli appassionati che in gran numero vengono a visitare l’Umbria, attratti dai Festivals di spicco che sì “soprannuotano”, ma sono anch’essi l’effetto – sostiene l’assessore alla Cultura della Regione Umbria Fabrizio Bracco -, del vasto mare di festivals, iniziative ed eventi minori, tali soltanto per la dimensione, e non per il ricco patrimonio di riflessione e sperimentazione che portano con sé. L’Umbria è terra di eventi culturali, non limitati ai tradizionalmente maggiori e più celebrati (Festival dei Due Mondi, Umbria Jazz, Festival delle Nazioni), ma di un sistema diffuso che vive tutto l’anno, animando i piccoli centri e i territori e facendone apprezzare, con la vivacità intellettuale, anche la bellezza e la forza di attrazione turistica. La piccola Umbria fa vivere la cultura e vive di cultura, nel senso più ampio che la cultura, che investe tutti gli aspetti della vita, è motore di sviluppo e insostituibile risorsa, per la mente e l’economia.