Melania Rea, il marito non racconta tutto
Confermato dagli inquirenti il sequestro del computer di Salvatore Parolisi, il marito di Melania Rea, la donna trovata morta il 20 aprile scorso a Ripe di Civitella in provincia di Teramo. Il militare resta ancora persona informata sui fatti e non indagato. Oltre al pc c’è un nuovo mistero nel caso irrisolto dell’omicidio brutale della giovane madre 29enne di Somma Vesuviana trovata massacrata con 32 coltellate nel Bosco delle Casermette, nel teramano, quasi un mese fa, il 20 aprile . È quello degli occhiali della vittima, che i familiari dicono che la donna portasse sempre con sé e che invece non sono stati ancora trovati. Occhiali che se recuperati potrebbe aiutare a far luce sulla vicenda, e che invece mancano ancora all’appello. Come tante altre cose che riguardano il delitto, oltre che la precedente scomparsa di Melania, prima di essere uccisa. A cominciare dal movente, che nonostante tutte le piste siano state ormai battute, ancora non è stato chiarito dagli inquirenti. Chi e per quale motivo avrebbe potuto assassinare la 29enne di Somma Vesuviana, che abitava con il marito e la figlioletta di 18 mesi a Folignano, in provincia di Ascoli Piceno? Forse una rivale in amore, hanno affermato alcuni. Forse qualcuno che voleva farla tacere dopo che lei aveva scoperto un segreto, hanno invece sostenuto altri. Un segreto che poteva riguardare la caserma Clementi, dove lavorava il vedovo di Melania. Negli ultimi tre giorni alcune soldatesse del 235esimo Reggimento Piceno sono state ascoltate dai carabinieri, ma sembra che non abbiamo rivelato niente di clamoroso.