Intervista a Frederic Lachkar
Abbiamo intervistato il direttore del Theatre Francais a Roma, regista ed attore che da anni vive in Italia. Porta
ancora nel cuore il suo essere francese, sebbene abbia sposato un’italiana. Passionale, poliedrico, affascinate, parla con un gradevole accento francese.
Come nasce il Teatro Francese a Roma?
Nasce per caso 12-13 anni fa, si svolgevano dei corsi di teatro in lingua francese. All’inizio c’erano soltanto 8 iscritti, dopo il mio arrivo, nel giro di un mese, gli iscritti erano già 80. Si realizzava un’attività ludica in lingua originale. Il teatro insegnava non solo a recitare, ma ad imparare una lingua ed un altro modo di pensare diverso da quello italiano. Non c’era bisogno di studiare la grammatica francese, s’imparava e basta. Molti sostengono che per apprendere una nuova lingua bastino le canzoni, si capisce almeno una parola e da lì il senso e così accade per il teatro, anzi è più facile perché attraverso le intonazioni, le movenze si percepiscono i sentimenti e questi sono universali. Il mio è un piccolo contributo che mira a diffondere la cultura francese in Italia. Ho studiato per 11 anni tedesco, ma l’applicazione sui libri è ben differente dal vivere in un’altra nazione e capirne gli aspetti per poi apprendere la lingua ed io tento di fare ciò.
Che differenza c’è tra il teatro francese e quello italiano?
Ieri sera sono andato a vedere lo spettacolo “Se non ci sono altre domande” con la regia di Virzì. Il tutto era molto interessante, Silvio Orlando è una bestia da palcoscenico. Anche Toni Servillo ed ultimamente Kim Rossi Stuart sono incredibili, ma non sono così numerosi i bravi attori italiani. Sono di gran lunga più copiosi in Inghilterra e Francia. Nel vostro paese, gli artisti hanno paura di rischiare, esercitano solo il loro mestiere. Un tempo non era così, c’era una maggiore ricerca nella sperimentazione. Non è colpa degli attori, ma del sistema italiano. Tutto è diventato troppo commerciale. I finanziamenti da parte dello stato non ci sono, non si guarda più alla qualità del prodotto. Un altro aspetto che non capisco dell’Italia è l’atteggiamento che hanno gli spettatori durante le rappresentazioni teatrali. Sempre ieri sera, seduta vicino me e mia moglie, c’era una famosa attrice italiana che per tutto il tempo della pièce, non ha fatto altro che sgranocchiare noccioline e lo stesso un’altra signora, che si era portata da casa un pezzo di omelette, avvolta in una carta stagnola rumorosissima, una coppia si scambiava carezze e massaggi. Mi hanno rovinato la serata. Non sono italiano e devo concentrarmi di più per non perdere le singole battute. Ho il diritto di infastidirmi? In Francia una cosa del genere non sarebbe mai accaduta, lì c’è un maggiore rispetto dell’attore ed una maggiore interesse per la ricerca.
Perché questo non avviene in Italia?
In Italia il popolo è trattato come un gregge di pecore, il popolo non è guidato è comandato.
Che differenza intercorre tra Goldoni e Molière?
In realtà Goldoni lo conosco bene, ma Molière non ha un equivalente.
Monica Bellucci è un’attrice?
No. E’ molto bella, ma il marito recita così bene che vale per entrambi.
“Il tempo delle mele” è stato uno dei film francesi più popolari in Italia è accaduto lo stesso in Francia?
In Francia il film fu molto più fortunato. Il vero titolo era “La boum” che in significa la festa, lanciò Sophie Marceau che oggi è una brava attrice.
Chi è Laetizia Casta in Francia?
Lei è stata scelta dalla Francia come Marianne, è bella e recita anche bene, meglio del compagno.
Un augurio alla Francia ed all’Italia
La serenità per entrambi i paesi, ne hanno bisogno!
Noi ci accodiamo al suo augurio e lo seguiremo in un suo spettacolo il 10 Giugno…E poi vi racconteremo.