Licata, arrestato latitante Falsone
Salvatore Barberi
La polizia ha arrestato nel Sud della Francia dopo undici anni la latitanza Giuseppe Falsone, 40 anni ad agosto, ritenuto il capomafia di Agrigento, e considerato tra i 18 latitanti più ricercati, è finita. Alla cattura di Falsone si è giunti grazie anche all’attività informativa dell’Aisi, l’Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna. Giuseppe Falsone, mafioso di Campobello di Licata (Ag), era molto vicino a Bernardo Provenzano e nei suoi pizzini lo aveva indicato col numero 28. Appena tre mesi fa, nell’ambito dell’operazione antimafia Apocalisse, i carabinieri di Agrigento e di Palermo hanno sequestrato beni e società riconducibili al boss per circa 30 milioni di euro. Il padre del boss, Vincenzo Falsone, è stato il reggente di Cosa Nostra ad Agrigento per molti anni e fu ucciso durante la guerra di mafia il 24 giugno del ’91 assieme al figlio Angelo, fratello maggiore di Giuseppe. Secondo alcune inchieste sulla mafia agrigentina, Giuseppe Falsone avrebbe gestito dalla latitanza grossi interessi in diversi settori. Il pentito Giuseppe Sardino, lo scorso ottobre al processo Hiram celebrato nel carcere di Rebibbia, ha riferito in aula che Falsone voleva stabilire rapporti con la massoneria siciliana e romana, ritenendoli utili per Cosa Nostra.