150° anniversario di Firenze Capitale, al via le celebrazioni in Palazzo Vecchio con Toni Servillo e Valerio Massimo Manfredi

“Oggi è un giorno di festa per noi. A Firenze festeggiamo due volte: festeggiamo Firenze Capitale e il nuovo presidente della Repubblica Sergio Mattarella a cui inviamo un augurio di buon lavoro”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella nel corso della cerimonia di commemorazione dell’arrivo, 150 anni fa, del re d’Italia Vittorio Emanuele II a Firenze, che si è tenuta nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, che a partire dal 18 novembre di 150 anni fa ospitò la Camera dei deputati del Regno unito d’Italia con Firenze Capitale. Hanno inizio oggi ufficialmente, con l’evento in Palazzo Vecchio, le celebrazioni per il 150° anniversario di Firenze Capitale d’Italia: erano le 8 del 3 febbraio 1865 quando il re Vittorio Emanuele II prese un treno da Torino per arrivare a Firenze in tarda serata, quasi alle 11 di sera, e insediarsi a Palazzo Pitti, sede della casa reale. Due gli ospiti d’eccezione della cerimonia che si è aperta con l’Inno nazionale eseguito dagli allievi del Conservatorio di musica ‘L. Cherubini’: l’attore Toni Servillo, che ha letto alcuni passaggi delle poesie di Pablo Neruda ‘Il fiume’ e ‘La città’, e lo scrittore e archeologo Valerio Massimo Manfredi, che ha moderato l’evento. “Da allora per Firenze cambiò moltissimo – ha ricordato il sindaco -; i fiorentini, come narrano le cronache del giorno dopo, accolsero questo evento quasi inaspettato con un misto di gioia, ma anche di preoccupazione e diffidenza. A Torino, invece, all’indomani della notizia del trasferimento della capitale vi furono moltissimi tumulti, che portarono a 52 morti e decine di feriti. Questo passaggio fu per i torinesi una grande ferita e fu per i fiorentini un grande punto interrogativo”. “Firenze stava per vivere un nuovo progetto di vita – ha proseguito Nardella -. Dopo pochi anni, dalla diffidenza si passò all’orgoglio e alla consapevolezza del nuovo ruolo che la città aveva acquisito attraverso l’esperienza di città capitale che visse una profonda trasformazione urbanistica e culturale. Firenze irradiò tutta la nazione con la propria bellezza e la propria tensione politica, con la grande vocazione universale di città globale che fu prima negli anni capitale politica, economica e culturale”. Nel corso della cerimonia sono intervenuti il presidente del Consiglio comunale di Torino Giovanni Porcino, il presidente del ‘Comitato promotore Firenze Capitale’ Eugenio Giani e la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi. Nel Salone dei Cinquecento erano presenti tra gli altri il presidente del Consiglio comunale Caterina Biti, assessori e consiglieri comunali, autorità civili e militari e numerosi studenti delle scuole fiorentine. Durante la cerimonia c’è stato anche un ‘intermezzo’ a cura degli studenti del laboratorio teatrale ‘La Stanza dell’Attore’ del liceo classico Michelangiolo. “Questo anno di celebrazioni non sarà un anno in cui organizzeremo eventi solo per nostalgico ricordo – ha spiegato il sindaco -, ma sarà un anno in cui ci porremo, in ogni momento e per ognuna delle attività che il Comitato promotore sta organizzando, la domanda: Cosa significa oggi essere stati capitale del proprio Paese? Vuol dire essere ancora un esempio. Anche se non siamo più capitale politica Firenze si sente capitale nella cultura, nella moda, nella creatività, nell’economia”. Nel pomeriggio, alle 16.30, il sindaco Nardella parteciperà all’inaugurazione all’Archivio di Stato della mostra ‘Una Capitale e il suo architetto. Eventi politici e sociali, urbanistici e architettonici. Firenze e l’opera di Giuseppe Poggi’, la grande retrospettiva sull’architetto Poggi, incaricato dal governo dell’epoca di realizzare il nuovo assetto urbanistico della città della città. Sono merito suo l’abbattimento delle mura e la creazione dei viali di circonvallazione, il quartiere della Mattonaia, piazza Indipendenza, via XXVII aprile, il monumento a Manfredo Fanti in piazza San Marco, la rete fognaria, l’acquedotto la strade ferrate, la regimentazione della acque e molti altri interventi che trasformarono Firenze nella città che vediamo oggi. La mostra rimarrà aperta fino al 6 giugno e fa parte del grande progetto ‘L’Ente Cassa di Risparmio di Firenze per Firenze Capitale’ che comprende 25 eventi distribuiti nel corso dell’anno interamente promossi e finanziati dalla Fondazione. In mostra i progetti e i documenti che lo stesso Poggi donò a memoria del suo lavoro