Festival. Bisio definisce Baglioni un sobillatore, Sanremo omaggia Frizzi

Il Festival di Sanremo come tradizione è musica, spettacolo e parole. Nel mezzo del canzoni arriva infatti il monologo di Bisio su Baglioni “il sobillatore”. Claudio Baglioni? “Da sempre un sobillatore, un anarchico, un rivoluzionario!”. L’attore ironizza sulle polemiche che hanno preceduto il festival, legate alle dichiarazioni del direttore artistico sul tema dei migranti. “Nel 1974 cantava passerotto non andare via, ma era una posizione chiarissima, era un’esortazione agli immigrati: restate qui. E quello che è più grave è che lo ha scritto trent’anni prima che arrivassero, li ha sobillati”. Il direttore, continua Bisio, “è ossessionato dai migranti: ha scritto migravamo come due gabbiani e 100 ponti da passare e sirene di navi che urlavano al vento, se avessi un’auto da caricarne 100 mi piacerebbe un giorno portarli al mare. Allora te le sei cercate?”. Poi, più serio, l’appello ai giornalisti ‘seri’, “smettiamola!”, e al “mondo Rai”: “Quest’uomo ha un grande cuore, una grande testa oltre che una grande voce, se vi fidate di lui, di noi, lavoreremo benissimo”. Tutto il pubblico dell’Ariston si è alzato in piedi per ricordare Fabrizio Frizzi, che ieri avrebbe compiuto 61 anni. “E’ il 5 febbraio – afferma commosso Claudio Baglioni – e per la prima volta lui non c’è. Per me era un grande, curioso, bizzarro, ingenuo sorriso, per questo abbiamo voluto ricordarlo così”. E sullo sfondo l’immagine del conduttore scomparso, con l’ampio e accogliente sorriso che noi tutti ricordiamo.