Casali del Manco (CS).Strappare dal degrado, rigenerare, tutelare e far rivivere i Centri Storici-Borghi Antichi dell’Area Casalina. Occorre fare presto. Ecco un’Idea!

 

“Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene  via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”! 

( Da “ La Luna e i Falò” di Cesare Pavese – scrittore, poeta e saggista. Il romanzo, l’ultimo scritto dal grande narratore di Santo Stefano Belbo (Cuneo), è stato pubblicato nell’aprile del 1950 . Pavese nel 1935 giunse in Calabria, a Brancaleone Marina (RC), da confinato politico. Il  suo, riguardo ad un territorio che l’ha accolto e molto ben voluto, è stato un legame indissolubile e fortemente collaborativo con la comunità del posto). 

Cesare PAVESE – Scrittore, Poeta e Saggista (1908-1950)

Perché citare il grande Cesare Pavese? Perché è illuminante e aderente il solido legame, non solo identitario, che sussiste tra Comunità e luoghi che appartengono alla storia ed alla memoria collettiva. Un patrimonio che, non sempre, ha goduto di fedeli e sicuri alleati e neanche di sostegni necessari, per assicurarne la trasmissione dei valori alle generazioni future.Il distacco, l’isolamento, l’inesorabile abbandono… ed ecco l’avanzare di fenomeni che hanno non solo imbruttito questi luoghi,  un tempo cuore pulsante della comunità, esponendoli ad una costante fragilità e ad una lenta agonia…!

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Ricreare ed incentivare attenzione ed interesse per questi luoghi caratteristici, ‘forzieri’ di tante vicissitudini e di ricordi, di testimonianze architettoniche, di storie…! Va in questa direzione un’iniziativa alla quale va assegnato un adeguato valore divulgativo-culturale e di sollecitazione civica. Pertanto, assegniamo adeguata ed opportuna attenzione ad una meritoria idea-azione della Camera del Lavoro di Casali del Manco (CS) che è stata presentata con il titolo: “E’ ora di dire basta al degrado urbano“. 

La locandina dell’Iniziativa della Camera del Lavoro di Casali del Manco (CS)

Il confronto,  su tale importante e delicato argomento, s’è sviluppato in una diretta sulla paginafacebook/cameralavorocasalidelmanco, con la partecipazione di esponenti locali del mondo Associativo, della Società Civile, Culturale e Professionale.

Il tutto prende spunto – secondo quanto riferisce un attento interlocutore ed osservatore – da una indicativa rassegna fotografica, postata recentemente sui social media da Francesco Cava, tecnico esperto in edilizia di Casali del Manco, che ha inteso mostrare, in tutta la sua evidente problematicità, lo stato di degrado in cui versano i centri storici dellaComunità Casalina. Quello che è apparso evidente, in particolare, un mix tra incuria e la condizione di abbandono di una parte importante del centro abitato e cuore antico, in particolare, della località Pedace. 

In particolare una immagine mostrava le conseguenze di un crollo di un’importante abitazione privata, costruita nei primi dell’800, posta su via Francesco Martire, denominata “Rughella di muarti” ( ruga dei morti), il cui nome deriva secondo alcuni da un episodio avvenuto durante quello che storicamente è conosciuto come ‘Sacco di Pedace del 1806, dove si consumò un cruento scontro armato tra filoborbonici e filofrancesi; per altri, invece, come afferma anche lo Storico locale, Peppino Curcio, è un nome ancor più antico da collegare alla presenza di un ospedale nell’area, da cui poi aveva preso il nome il quartiere limitrofo denominato “Ospitaletto”. 

I partecipanti alla Diretta Facebook:Sopra/Marco Caferro – Maria Francesca Lucanto – Sotto/Francesco Cava e Peppino Curcio.

Un’ipotesi affascinante, tutta da verificare, che richiama alla mente i viaggi dei pellegrini in Terra Santa ed i luoghi di riposo e di cura lungo il tragitto.

La Camera del Lavoro di Casali del Manco – riferisce il suo responsabile politico, nella persona di Marco Caferro – ha deciso di farsi promotrice di un’iniziativa pubblica per stigmatizzare il fatto in sé, già grave, e lo stato generale di abbandono in cui versano i centri abitati, di più antico insediamento, del Comune di Casali del Manco. 

Ed ecco aprirsi un ampio, stimolante e costruttivo confronto, in diretta sulla pagina Facebook della Camera del Lavoro, cui hanno conferito sostanza, lo stesso Marco Caferro, (che ha coordinato il dibattito); Francesco Cava, in qualità di Esperto tecnico-progettista;Peppino Curcio, Storico locale ed operatore culturale  impegnato nella Biblioteca Gullo – con sede nel Borgo di Macchia di Casali del Manco;Maria Francesca Lucanto,Presidente dell’Associazione socio-culturale “Biblioteca delle Donne Bruzie”.

La storica “Ruglella di muarti” (Via Francesco Martire-della Località Pedace), in completo dissesto

I temi trattati, nell’ora circa di discussione in diretta, hanno interessato, intanto, l’urgenza di un intervento immediato da parte dell’Ente Locale, da orientare al ripristino delle condizioni di percorribilità della strada e per la protezione dell’incolumità pubblica, quindi la messa in sicurezza delle aree in visibile precarietà e dissesto. A seguire i partecipanti al confronto hanno posto attenzione, sopratutto, sulla condizione generale dei vecchi centri abitati della zona presilana, toccati tutti da fenomeni di spopolamento, risalenti già dagli anni ‘70 e ‘80 del secolo scorso,dall’abbandono delle abitazioni private e allontanamento delle attività commerciali, dal conseguente degrado urbano, associato adimenticanza e disinteresse da parte delle istituzioni pubbliche.

Diverse le proposte portate all’attenzione dei cittadini e degli amministratori comunali, tutte basate sulla considerazione di carattere generale del notevole valore aggiunto, in termini di socialità e di capacità di creare relazioni e forme di aggregazione, della vita nel centro storico. 

Le condizioni minime che potrebbero, tuttavia, garantire a giudizio degli intervenuti, una rivitalizzazione di questi quartieri, sono: l’adeguamento del patrimonio edilizio agli standard minimi di vivibilità di cui, oggi, necessita un’abitazione moderna, in termini di accesso ai servizi; numero di vani per famiglia; abbattimento delle barriere architettoniche; qualità delle costruzioni. 

Uno scorcio antico della Località Pedace come appare oggi.Luoghi dimenticati da rigenerare, rivitalizzare, umanizzare…

Un’attenzione particolare è stata dedicata agli strumenti urbanistici di governo del territorio. Si è menzionato, in primis, il Piano di Recupero del centro storico dell’ex Comune di Pedace, redatto con il PRG degli anni ’90, tuttora vigente e, purtroppo, mai applicato e si è discusso del processo in itinere di stesura del PSC del Comune di Casali del Manco, in fase di elaborazione da parte dei tecnici incaricati, cui diverse associazioni del territorio hanno auspicato: la Camera del Lavoro,  la Biblioteca delle Donne Bruzie, Pratopiano APS, Associazione Casali Solidali ODV, Pro loco Spezzano Piccolo, Comitato per la Valorizzazione della Valle del Fiume Cardone,Associazione Spezzano Piccolo in festa. Questi Organismi hanno chiesto, ufficialmente, di partecipare a tale processo, tramite gli strumenti previsti dalla Legge Regionale Urbanistica. 

Da ultimo, si è proposto un intervento diretto del Comune per favorire l’insediamento di attività produttive e commerciali, nonché di privati cittadini, tramite incentivi di natura fiscale per chi recupera un’abitazione o insedia un’attività imprenditoriale. 

Tutti gli interventi hanno rimarcato la necessità che si apra, da parte delle istituzioni pubbliche, una nuova fase amministrativa che, a partire da un’analisi del territorio, del patrimonio abitativo e delle esigenze dei cittadini, porti ad un’attenta programmazione urbanistica dell’area di più antico insediamento, per concludersi con un’azione coordinata di interventi pubblici e privati, anche con l’utilizzo delle prossime ingenti risorse del Recovery Plan, per valorizzare l’ingente patrimonio edilizio di notevole valore storico-culturale e sociale. 

Con l’occasione abbiamo raccolto anche una breve, indicativa opinione, di Aurelio Morrone (già Assessore Provinciale all’Ambiente ed esponente dei Verdi – Calabria):

Località Pedace – “La Rughella di muarti” : richiama lo storico e cruento
avvenimento del “Sacco di Pedace -1806”

 I centri storici – afferma Morrone – rappresentano dei “luoghi” di storia, di rapporti sociali e di tradizione, in antitesi ai “non luoghi” sempre uguali, irriconoscibili e spesso fuori dal contesto paesaggistico. Purtroppo questo ” bene” collettivo in molte are della nostra regione si sta sgretolando sotto l’indifferenza sia da chi dovrebbe tutelarlo sia da chi l’ho abbandonato per ragioni economiche ma anche per mancanza di spazi e servizi adeguati.

“L’abbondono” è un fenomeno, per come spiegato dall’Antropologo Vito Teti, legato a diversi fattori, tra cui quello dell’emigrazione di interi pezzi di popolazione che lasciano il proprio paese per trovare fortuna altrove. La somma tra lo spopolamento e la scarsa o nulla pianificazione negli anni addietro, hanno determinato i crolli attuali di intere abitazioni, compromettendo anche l’incolumità dei cittadini che ancora abitano nelle vicinanze.
Col Prof. Domenico Passarelli qualche anno fa facemmo una proposta molto semplice che se attuata poteva essere una idea di come riprendere parte dei centri storici: impegnare una somma del bilancio comunale finalizzato ad uno studio-tipo.Se si fosse fatto lo studio forse avremmo salvato “Ruella e ri muarti” (definizione ancor più datata), in località Pedace di Casali del Manco(CS), ma anche la storia che quel luogo rappresenta!

Casali del Manco (CS), 13 Aprile 2021