Siamo nella stessa posizione della Concordia, affondati!

Il mio “insistentemente” sulla faccenda del finanziamento pubblico dei partiti forse vi avrà anche stancato, ma è anche vero che bisogna sempre insistere per ottenere almeno una briciola di attenzione da parte di chi non lo so. Capisco anche che questo giornalismo di “frontiera” come io l’ho battezzato e che rispetta il bon-ton dell’ editoria, nulla ha da invidiare a quello blasonato e foraggiato da finanziamenti pubblici, ove si scrive piacendo, mentre quì si dice quel che si pensa senza peli sulla lingua, forse risolvendo anche poco! Ma come si dice, l’importante è esserci!

La verità è che io (purtroppo ) facente parte di quella gente strozzata dalle tasse non ne posso più di questo paese, ove le cose per concludersi incontrano gravi difficoltà e innumerevoli ostacoli, e quando si fanno sempre a danno dei più deboli. In questa città di provincia, Udine  dove non accade niente e si ascolta la voce del silenzio, accade che camminando per le sue stradine s’ode un brusio che tanto rassomiglia a quello delle cicale, e quando a Udine s’odono cantare le cicale vuole dire che la situazione è veramente grave!

Ma noi italiani non dobbiamo affatto preoccuparci del nostro futuro!

Cosa potrebbe accaderci peggio di questo?

Siamo fondamentalmente un popolo pacifico, belligeranti lo siamo stati fino al crollo dell’Impero Romano, “IR” che non a caso è anagramma di Repubblica Italiana, quello che è venuto dopo è stato un disastro a parte l’orgoglio e l’unità di questo popolo che salta fuori nei momenti peggiori. Questo è uno dei momenti peggiori della nostra storia eppure non capisco il silenzio o il tacito assenso del popolo, nei confronti di una ristretta cerchia di sanguisuga che nel tempo ha reso la nostra vita un inferno paradossale.

Noi con quel patrimonio culturale a disposizione potremmo viverci e far lavorare moltissima gente, le cose non stanno così perché a causa dell’insolvenza molte strutture restano chiuse e molte altre che potrebbero nascere non vedono la luce.

Il nostro male comune è “l’interesse” è questo a decidere ogni cosa, ogni situazione.

Non si è stati in grado di stroncare la TAV dell’euro, cioè la fuga dei capitali, l’imboscamento di esso continua tranquillamente come la corruzione, specialmente quella del palazzo.

Siamo nella stessa posizione della Concordia, affondati!

Noi nasciamo, viviamo e moriamo nel tempo, cioè, siamo limitati e dipendenti. Noi passiamo come il tempo, che ci trascina e detta la cadenza. Ma il tempo è memoria di ieri, è vissuto di oggi, e futuro.

Alcuni prediligono il passato, vivono di ricordi, nostalgie,di storia.

Altri si affidano al presente che è qui, è ora.

Altri ancora sono proiettati nel futuro, fanno progetti, sognano e sperano.

Tutti delusi comunque amareggiati e delusi dalla cupidigia, dalla stupidità, dall’inutilità di  tutti quelli che sono sopra di noi e che per noi decidono legiferando, che ci hanno in passato come ora propinato un sacco di grande bugie utili solamente a nascondere tutta la loro insaziabile fame di denaro.

Coloro che si rifugiano nel passato lo fanno per sfuggire alle incertezze e chi crede nel presente, vuole  superare le delusioni del passato, come se il presente fosse diverso dal passato …. Perché non è cambiato nulla, anzi è peggiorato tutto.

Allora che fare?

Penso che qualcosa di nuovo succederà, che finalmente e forse in tanti se l’auspicano, questa Casta sarà incartata e spedita nel passato, senza possibilità di ritorno e senza privilegi, senza TFR e con un assegno mensile che non superi i 1000 €, hanno già avuto abbastanza; anzi pensare di spedirli a casa senza TFR e senza assegno mensile.

C’è troppa tensione alla base, il mare è molto agitato e rumoreggia scaricando la sua furia sugli scogli e se dovesse superarli, che succederà?

Forse alla mia domanda che fare, bisognerebbe rispondere: non andando a votare! E’ l’unico mezzo che abbiamo per mandarli tutti a casa.