Lavavetri aggressivi a Catania è caos

“La presenza dei “lavavetri” ai semafori cittadini si è fatta ultimamente sempre più massiccia e aggressiva, risultando oggi intollerabile e preoccupante per i cittadini catanesi che, soprattutto le donne e in orari serali, temono per la propria incolumità”.

Lo afferma il consigliere comunale PdL Manlio Messina, presidente della VII Commissione consiliare Cultura Sport&Turismo, che in una nota inviata all’amministrazione comunale chiede un pronto intervento per contrastare il fenomeno dei lavavetri ai semafori di Catania.

“Non ci troviamo più innanzi a singoli, perlopiù extracomunitari, che incapaci di trovare lavoro si dedicano a lavare i vetri delle auto ai semafori – continua Messina – bensì si tratta, come risulta dalle analisi delle forze dell’ordine, di una rete criminale molto estesa e preoccupante che viene gestita da banditi senza scrupoli che talvolta sfruttano la complicità, altre volte riducono in semi schiavitù, le persone ai semafori rendendole per questo motivo sempre più aggressive”.

Per Messina occorre un pronto intervento del Comune prendendo in considerazione la possibilità di un’ordinanza sindacale sui lavavetri sull’esempio di quelle emanate in altre città d’Italia: “Il fenomeno preoccupante, e in forte incremento, non è presente solo a Catania ma anche in molte altre città d’Italia che per contrastarlo, in mancanza di provvedimenti nazionali generali, hanno adottato con buon successo lo strumento delle ordinanze sindacali. Da Roma a Firenze, passando per Perugia e Reggio Calabria, le Amministrazioni comunali hanno adottato ordinanze mirate che vietano di esercitare mestieri non solo non autorizzati, quindi abusivi, sul suolo pubblico ma inoltre colpevoli di turbare il traffico e pregiudicare la circolazione stradale. Affidando così alle forze di polizia, e in particolare modo alla Polizia municipale., strumenti incisivi per intervenire e colpire il fenomeno dei lavavetri prevedendo per essi sanzioni pecuniarie oltre al sequestro dell’attrezzatura e del guadagno realizzato con le attività vietate”.