Senza Berlusconi l’Italia va a fondo

Cresce il numero di coloro che nel PdL chiedono un passo indietro al Premier. Il timore è di andare sotto, o comunque non avere una maggiroanza autosufficiente, alla prima votazione importante sulle misure anticrisi. Ma Berlusconi non vuole sentire ragioni: avanti tutta.

”Non vi preoccupate – ha spiegato ai suoi interlocutori – parlo io con gli scontenti e cerco di convincerli ad uno ad uno”. Il Cavaliere ha convenuto sulla necessità di porre il limite alle trattative entro 4-5 giorni al massimo, prima che la Camera dei Deputati sia chiamata a votare il rendiconto generale dello Stato nella convinzione che questo provvedimento non possa passare grazie solo al gioco delle astensioni con una maggioranza numerica ridotta all’osso.

In questa fase l’Italia è appesa al destino personale di Silvio Berlusconi che non vuole e per certi versi non può cedere il comando. Del resto il nostro sondaggio sulle intenzioni di voto, indica chiaramente che il Cavaliere rimane in testa alle preferenze degli Italiani e che tutto intorno regnano frammentazioni e divisioni. Il dopo Berlusconi verrà ma il salto per l’Italia sarà nel baratro.