Solza si divide, in molti sostengono don Diego Rota
Il centro della Bergamasca si risveglia in un incubo con il suo parroco di 45 anni agli arresti domiciliari accusato di pedofilia. In paese c’è chi giura che non toccava i soldi della parrocchia, che era uno che sta bene di suo, vestito sempre firmato. Alla stampa locale c’è chi racconta di averlo visto di recente in un locale con con due ragazzi sui vent’anni che non erano di Solza.
Per gli abitanti don Diego era “una persona seria, che non ha mai mostrato alcun atteggiamento con gli adolescenti che potesse dare adito a dubbi o solo a voci particolari” racconta una signora in piazza. “Il suo arresto ci coglie tutti di sorpresa e quasi stentiamo a crederci -dichiara Pierangelo Manzoni, il vice sindaco – La comunità è ora scossa anche perché l’accusa è molto grave”. Tutti ricordano don Rota soprattutto per i lavori di ristrutturazione della chiesa e per la sua devozione alla Madonna, che si traduceva in frequenti pellegrinaggi ai santuari. Nessuno ha mai notato atteggiamenti ambigui da parte del parroco, nemmeno le suore Orsoline che gestiscono la scuola dell’infanzia.
Il sindaco Maria Carla Rocca, che è anche assessore ai servizi sociali, precisa: “Non mi sono giunte voci strane in questa direzione. Il mio sostegno va ora alle giovani vittime di questo giro di prostituzione. L’altro pensiero va alla nostra comunità che è profondamente scossa: il parroco è una figura di riferimento etica e morale e la gente è spiazzata. Ho sentito le collaboratrici dell’oratorio: sono tutte affrante e incredule. La giustizia farà il suo corso ma la ferita ora c’è e sarà difficile rimarginarla”.
Le qui tutte le notizie sul caso che ha scosso Solza.