Solza si divide, in molti sostengono don Diego Rota

Il centro della Bergamasca si risveglia in un incubo con il suo parroco di 45 anni agli arresti domiciliari accusato di pedofilia. In paese c’è chi giura che non toccava i soldi della parrocchia, che era uno che sta bene di suo, vestito sempre firmato. Alla stampa locale c’è chi racconta di averlo visto di recente in un locale con con due ragazzi sui vent’anni che non erano di Solza.

l'auto di don rota

Don Diego Rota ha una Lexus “Rx 450h” ibrida, con vetri oscurati, cambio automatico e interni in pelle da 70 mila euro. La sua auto ora è parcheggiata di fronte la canonica. La stessa auto che, secondo l’accusa, il sacerdote utilizzava per raggiungere il piazzale di fronte al cimitero di Seriate. Secondo l’accusa, consumava lì, quando poteva, i suoi rapporti sessuali con due minorenni che vivono nella zona. Don Diego Rota si faceva chiamare “Marco”. Gli vengono contestati 7 episodi di rapporti consumati e un tentativo. In sei casi incontra uno dei bergamaschi, in due con l’ucraino. Due minori del gruppo sono anche fratelli. Uno chiede al sacerdote in un messaggio “ma quante volte lo dobbiamo ancora fare gratis?”. E “Marco” risponde: “Abbiamo appena cominciato, ce ne hai per 15 volte su 20 pattuite. Se fai meglio e se non mi bidoni potrei scontarne qualcuna”. Il religioso ha il divieto di parlare con chiunque, eccetto con i suoi avvocati.
Il catechismo si teneva sopra l’appartamento di don Diego Rota. Adesso sarà spostato all’oratorio. Ma Solza si divide. Tanti ne parlano bene. Una donna ricorda che il sacerdote aveva ospitato per un mese un ragazzo rimasto senza casa. Altri raccontano di non aver mai avuto un sospetto e che finché non sarà condannato sarà “difficile” credere alle accuse…

Per gli abitanti don Diego era “una persona seria, che non ha mai mostrato alcun atteggiamento con gli adolescenti che potesse dare adito a dubbi o solo a voci particolari” racconta una signora in piazza. “Il suo arresto ci coglie tutti di sorpresa e quasi stentiamo a crederci -dichiara Pierangelo Manzoni, il vice sindaco – La comunità è ora scossa anche perché l’accusa è molto grave”. Tutti ricordano don Rota soprattutto per i lavori di ristrutturazione della chiesa e per la sua devozione alla Madonna, che si traduceva in frequenti pellegrinaggi ai santuari. Nessuno ha mai notato atteggiamenti ambigui da parte del parroco, nemmeno le suore Orsoline che gestiscono la scuola dell’infanzia.

Il sindaco Maria Carla Rocca, che è anche assessore ai servizi sociali, precisa: “Non mi sono giunte voci strane in questa direzione. Il mio sostegno va ora alle giovani vittime di questo giro di prostituzione. L’altro pensiero va alla nostra comunità che è profondamente scossa: il parroco è una figura di riferimento etica e morale e la gente è spiazzata. Ho sentito le collaboratrici dell’oratorio: sono tutte affrante e incredule. La giustizia farà il suo corso ma la ferita ora c’è e sarà difficile rimarginarla”.

Le qui tutte le notizie sul caso che ha scosso Solza.