I pensionati lucani chiedono chiarezza

“Anche i pensionati lucani al minimo che non ce la fanno ad arrivare a fine mese e quindi non solo il Premier Letta chiedono chiarezza sulla “vicenda Mastropasqua”. E’ quanto afferma il segretario regionale della Uil lucana Carmine Vaccaro sottolineando che “da sempre, la Uil ha denunciato, in assoluta solitudine, i rischi di una gestione monocratica dell’Inps e ha rilevato l’esistenza di conflitti di interesse, visto che la governance dell’istituto è affidata ad una carica monocratica nella figura del presidente. Molto potere, e molte altre poltrone, quelle rimaste debitamente al riparo della spending review. Abbiamo dunque chiesto ripetutamente una nuova e più efficace governance dell’istituto di previdenza nazionale, fondata su un effettivo sistema duale. La Uil – aggiunge – ha sostenuto pubblicamente e nelle sedi opportune queste proprie posizioni ribadendo, nel corso degli anni, un giudizio negativo sui bilanci dell’Inps ed esprimendo il proprio voto contrario nelle riunioni dei Consigli di Indirizzo e Vigilanza. A fronte di tutto ciò, la politica – a cui spettano le decisioni – ha saputo dare una sola risposta: dimezzare la rappresentanza della Uil all’interno del Civ. A questo punto è necessario che Governo e Parlamento varino subito la riforma della governance dell’Inps. Bisogna adottare un vero sistema duale che preveda un organismo di gestione indicato dal Governo e un consiglio d’indirizzo e vigilanza, composto dai rappresentanti delle parti sociali e, quindi, delle imprese e dei lavoratori che, peraltro, versano i contributi. Questo consiglio deve avere effettivi poteri di verifica del conseguimento degli obiettivi indicati. La Uil ripropone di far eleggere i rappresentanti dei lavoratori direttamente dagli iscritti all’Inps. Questa è la via maestra per avviare una pagina nuova e realizzare una governance efficiente, trasparente e partecipata del più grande Ente previdenziale europeo. Inoltre – dice Vaccaro – con l’applicazione della finestra mobile di 12 mesi anche alle donne che esercitano l’opzione per il sistema contributivo si indebolisce anche l’ultimo elemento di flessibilità lasciato dalle norme Monti-Fornero. Si tratta di un provvedimento sbagliato perché interviene su una pensione calcolata rispetto ai contributi effettivamente versati e perché preso nonostante una risoluzione della Commissione Lavoro del Senato chiedesse di rivedere tale orientamento. Chiediamo quindi al Ministro di intervenire correggendo questa situazione ed evitando di ingenerare ulteriori iniquità nel sistema. Per la UIL la soluzione per ripristinare forme di flessibilità nell’accesso alla pensione deve ispirarsi al principio della libertà di scelta del lavoratore, senza prevedere penalizzazioni e favorendo invece un positivo turn over nel mercato del lavoro. Quello che va assolutamente evitato è continuare con gli annunci passando, anche attraverso un confronto con le parti sociali, alla definizione di interventi effettivi con al primo posto l’equità sociale e la difesa del potere d’acquisto per i pensionati”.