Rottamazione Quinquies: torna la pace fiscale? Il ddl è in Parlamento, attese novità per milioni di contribuenti

Matteo Salvini ph dal profilo ufficiale facebook

Una nuova finestra per regolarizzare i debiti fiscali? Il disegno di legge è in Senato e promette ampie novità. Ecco cosa potrebbe cambiare.

Torna a farsi strada la possibilità di una nuova sanatoria fiscale: il Parlamento è al lavoro su un disegno di legge che potrebbe dare il via alla tanto attesa rottamazione quinquies, fortemente sostenuta dal Vicepremier Matteo Salvini. L’obiettivo? Offrire ai cittadini in difficoltà economica una nuova occasione per regolarizzare la propria posizione con il Fisco.

Nel dettaglio, il provvedimento punta a riaprire i termini per accedere alla definizione agevolata dei debiti iscritti a ruolo e, novità di rilievo, estendere l’arco temporale e la tipologia dei carichi sanabili. Dopo la proroga al 30 aprile della rottamazione quater, il Governo sembra orientato ad ampliare ulteriormente le maglie della pace fiscale, consentendo a più contribuenti di alleggerire il proprio fardello.

Le rottamazioni fiscali sono ormai strumenti noti nell’ordinamento italiano: nate per ricomporre i rapporti tra contribuenti e Agenzia delle Entrate, hanno il duplice scopo di permettere allo Stato di recuperare risorse e ai cittadini di chiudere i conti col passato in modo sostenibile.

Il ddl all’esame del Senato prevede la possibilità di cancellare sanzioni, interessi e aggio, lasciando da pagare il solo importo originario del debito, con la possibilità di rateizzazione. Si tratterebbe quindi di un ritorno alle origini, dopo che il Milleproroghe aveva lasciato fuori ogni riferimento a nuove rottamazioni.

Un perimetro più ampio: non solo cartelle esattoriali

Una delle principali novità della possibile rottamazione quinquies riguarda l’estensione della sanatoria anche ai debiti derivanti da ingiunzioni fiscali, emesse da Regioni, Province, Comuni e Città metropolitane. Questo significa che, oltre ai debiti verso lo Stato (gestiti da Agenzia delle Entrate-Riscossione), potrebbero rientrare anche tributi locali come IMU, TARI, multe stradali e bollo auto.

La differenza è rilevante: mentre le cartelle esattoriali sono lo strumento della riscossione nazionale, le ingiunzioni fiscali sono emesse dagli enti locali o dai loro concessionari. Per queste ultime, l’adesione alla rottamazione sarà a discrezione dell’ente creditore, che dovrà deliberare formalmente la partecipazione al nuovo meccanismo.

Chi potrà aderire e come

Se il disegno di legge verrà approvato nella forma attuale, potranno essere definiti i debiti maturati dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023, con modalità diverse a seconda della natura del debito:

Per le cartelle esattoriali, il contribuente potrà accedere direttamente alla definizione agevolata, senza bisogno di alcuna adesione da parte dell’ente creditore.

Per le ingiunzioni fiscali, invece, sarà necessario che l’ente locale approvi una specifica delibera di adesione. Saranno poi le amministrazioni stesse a stabilire numero di rate, modalità e condizioni, inclusa l’eventuale rinuncia a giudizi pendenti.

Cosa resterà da pagare

Anche in presenza di un condono parziale, resteranno comunque a carico del contribuente alcune voci: i costi delle procedure esecutive, gli oneri di notifica e gli interessi da dilazione in caso di pagamento rateale. Ma il vantaggio principale resta: salvare il capitale ed evitare il peso di sanzioni e interessi che, negli anni, possono aver fatto lievitare il debito.

📌 ROTTAMAZIONE QUINQUIES – COSA SAPERE IN BREVE

Voce Dettagli
Disegno di legge In discussione al Senato, attesa pubblicazione in Gazzetta Ufficiale
Periodo dei debiti inclusi Dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023
Tipologie di debiti Cartelle esattoriali + Ingiunzioni fiscali locali (IMU, TARI, multe, bollo)
Benefici previsti Cancellazione di sanzioni, interessi e aggio
Pagamento In unica soluzione o rateizzabile (secondo regole definite)
Accesso automatico Solo per cartelle esattoriali; per ingiunzioni serve adesione dell’ente
Costi da sostenere Capitale, spese di notifica, interessi da dilazione, eventuali spese esecutive
Obiettivo del ddl Ampliare la platea e favorire la pace fiscale

Resta solo da attendere il testo definitivo. Ma la rottamazione quinquies potrebbe davvero segnare un nuovo capitolo nei rapporti tra Stato e contribuenti, portando sollievo a chi da anni vive sotto il peso delle pendenze fiscali.