MPS-Mediobanca: il Governo Meloni rinuncia al Golden Power sull’OPS del Monte dei Paschi

Banca Monte dei Paschi di Siena ha annunciato che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha deciso di non esercitare i poteri speciali – noti come golden power – in merito all’offerta pubblica di scambio (OPS) che l’istituto toscano intende lanciare su tutte le azioni ordinarie di Mediobanca.

La decisione dell’esecutivo arriva su proposta del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), azionista di maggioranza di MPS con una quota del 26,7%. Di conseguenza, il governo ha scelto di non attivare le prerogative previste dal decreto-legge 21/2012, convertito nella Legge 56/2012, che disciplina i poteri speciali dello Stato in settori strategici.

Verso l’assemblea dei soci del 17 aprile

Il prossimo nodo fondamentale sarà rappresentato dall’assemblea straordinaria degli azionisti di MPS, in programma per il 17 aprile. Durante la seduta, i soci saranno chiamati a esprimersi sulla proposta di attribuire al Consiglio di Amministrazione la facoltà di aumentare il capitale sociale, in una o più tranche, entro il 31 dicembre 2025, tramite conferimenti in natura, proprio a supporto dell’operazione su Mediobanca.

L’iniziativa ha già suscitato reazioni contrastanti tra i principali proxy advisor:

  • Institutional Shareholder Services (ISS) ha espresso contrarietà all’operazione;
  • Glass Lewis, invece, ha manifestato parere favorevole al piano di aumento di capitale.

Un’operazione chiave per il sistema bancario italiano

La potenziale integrazione tra Monte dei Paschi e Mediobanca viene considerata un passaggio strategico nel processo di consolidamento del sistema bancario italiano. Per MPS, reduce da anni complessi e dal salvataggio statale, si tratterebbe di una mossa per rafforzare la propria posizione competitiva unendo le forze con uno dei player più autorevoli del panorama finanziario nazionale.