Trieste. Illycaffè guarda agli Stati Uniti? Espansione produttiva senza abbandonare l’Italia

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Scelta quasi obbligata, contromisura oppure opportunità? Questione di punti di vista. Ma il dato rimane: le aziende italiane guardano al mercato a stelle e strisce. E non intendono farne a meno. Tant’è che Illycaffè accelera sull’internazionalizzazione, con lo sguardo puntato oltreoceano. Il gruppo triestino, simbolo del caffè di alta qualità nel mondo, sta valutando la possibilità di aprire una linea produttiva negli Stati Uniti, oggi il mercato più rilevante per l’azienda. Non si tratta, però, di un disimpegno dal territorio italiano: Trieste rimane il cuore pulsante dell’impresa, che continua a investire con decisione nella sua città d’origine. L’obiettivo, semmai, è affiancare alla storica sede una struttura dedicata esclusivamente al mercato americano, per rispondere in modo più efficiente a una domanda in costante crescita.

A confermare questa prospettiva è l’amministratrice delegata di Illycaffè, Cristina Scocchia. In una recente intervista al Corriere della Sera, ha spiegato come la valutazione in corso non implichi alcuna delocalizzazione, ma piuttosto un’operazione mirata e strategica. “Stiamo analizzando se in quel caso converrà produrre in loco ciò che viene commercializzato in quel mercato”, ha dichiarato. Una mossa che, nelle sue parole, appare inevitabile: “Sarebbe un autogol non farlo”.

I motivi di questa apertura verso una produzione americana sono molteplici. Anzitutto, la crescita del business internazionale di Illycaffè sta imponendo nuove scelte logistiche e organizzative. Gli Stati Uniti sono diventati il primo mercato per l’azienda, superando anche l’Italia in termini di vendite. Questo trend riflette un più ampio fenomeno: il mercato statunitense è oggi il più importante a livello globale per il caffè premium, e offre quindi opportunità di espansione difficili da ignorare.

A rendere possibile questa svolta è la solida performance finanziaria con cui Illycaffè ha chiuso il 2024. I ricavi hanno toccato i 630 milioni di euro, segnando una crescita del 6% rispetto all’anno precedente, mentre l’utile netto è salito del 42%, oltrepassando i 33 milioni. Si tratta di numeri particolarmente significativi, se si considerano le difficoltà che hanno colpito il comparto del caffè nell’ultimo biennio, tra rincari delle materie prime e incertezze economiche internazionali.

L’azienda ha celebrato questi risultati con un gesto concreto di riconoscimento verso i propri dipendenti: un bonus straordinario da un milione di euro è stato distribuito a oltre mille lavoratori, sottolineando l’attenzione alla componente umana del successo aziendale. Contemporaneamente, proseguono gli investimenti sul fronte interno: 120 milioni sono stati destinati al rafforzamento delle capacità produttive e logistiche dello stabilimento triestino, dove solo negli ultimi mesi sono state assunte 80 nuove persone.

Ma Illycaffè non si ferma qui. Il 2025 sarà un anno di ulteriore slancio, con l’obiettivo dichiarato di consolidare la presenza nella fascia alta del mercato globale del caffè. La strategia prevede non solo la possibile espansione negli Stati Uniti, ma anche un rafforzamento nei principali mercati europei, come Francia e Regno Unito, e in altri contesti extra-UE.

Uno dei nodi principali da affrontare sarà il contenimento dei costi delle materie prime, che hanno inciso pesantemente sui prezzi al consumo. Negli ultimi mesi, un caffè in tazzina ha registrato un aumento medio del 15%, una dinamica che, secondo Scocchia, è destinata a rientrare: “Siamo di fronte a una bolla che prima o poi si sgonfierà”, ha commentato. Tuttavia, al momento i costi restano storicamente elevati, e ciò impone una gestione attenta delle risorse e una strategia di pricing calibrata.

L’eventuale apertura di una linea produttiva negli Stati Uniti risponde anche a esigenze di efficienza e competitività: produrre direttamente nel mercato di destinazione permette di ridurre i costi di trasporto, abbreviare i tempi di consegna e adattare meglio l’offerta alle esigenze locali. Non si tratterebbe, dunque, di spostare l’asse dell’azienda lontano dall’Italia, bensì di dotarsi degli strumenti necessari per competere su scala globale mantenendo salda l’identità originaria.

Illycaffè, fondata nel 1933 a Trieste, ha costruito nel tempo un’immagine di eccellenza riconosciuta a livello internazionale, puntando sulla qualità assoluta del prodotto e su un forte legame con la cultura del caffè. La sfida per i prossimi anni sarà quella di coniugare tradizione e innovazione, radicamento territoriale e visione globale. In questo senso, la possibile espansione produttiva negli Stati Uniti rappresenta non un cambio di rotta, ma un passo coerente con il percorso intrapreso.

In un contesto segnato da pressioni inflazionistiche e incertezze geopolitiche, Illycaffè sembra determinata a non rallentare. Il 2025 si prospetta come un anno cruciale per consolidare le basi della crescita futura, rafforzare la presenza nei mercati strategici e continuare a investire su persone, qualità e innovazione. Con l’ambizione, ormai chiara, di confermarsi come punto di riferimento globale nel segmento del caffè di alta gamma.