Nuovi servizi per le famiglie: supporto psicologico, orientamento e consulenza in Umbria

Il progetto “Consultori familiari 2.0” arricchisce l’offerta dei consultori di Perugia, Corciano e Torgiano, con una serie di servizi gratuiti pensati per le famiglie. Gli utenti potranno accedere a sportelli con équipe multidisciplinari che offriranno supporto psicologico e genitoriale, consulenza per l’allattamento, mediazione familiare e culturale, nonché assistenza per l’inserimento lavorativo delle donne e il disbrigo di pratiche quotidiane. I servizi saranno fruibili anche presso il Centro per le famiglie e l’associazione Libera…mente Donna.

Il progetto, promosso dal Comune di Perugia e sostenuto dalla Regione Umbria con un finanziamento di 269.565 euro, prevede azioni di prevenzione per il benessere delle famiglie, con l’obiettivo di ridurre l’accesso a servizi specialistici, creando una rete facilmente accessibile. Questo progetto mira a seguire le famiglie dalla gravidanza fino al terzo anno di vita del bambino, con un focus particolare sulla prevenzione dei rischi legati alla maternità.

Il progetto è stato presentato presso la Sala della Vaccara di Palazzo dei Priori, con la partecipazione della sindaca Vittoria Ferdinandi e di vari rappresentanti del terzo settore e della Usl Umbria 1, che ha collaborato all’iniziativa. Il progetto si distingue per l’approccio di co-progettazione con il terzo settore, che ha portato a una stretta collaborazione tra enti pubblici e privati, favorendo un’azione integrata e completa.

Oltre ai servizi tradizionali, come consulenze psicologiche e educative, il progetto prevede anche attività specifiche come laboratori per il sostegno genitoriale, gruppi psico-educativi per le coppie genitoriali e percorsi di mediazione familiare e culturale. Un elemento innovativo è l’introduzione dell’home visiting, con visite a domicilio per supportare le famiglie nel delicato periodo post-parto.

L’iniziativa si propone non solo di offrire assistenza, ma anche di promuovere l’empowerment delle donne e di sostenere la famiglia in tutte le sue sfaccettature, rafforzando i legami sociali e garantendo l’accesso a servizi che possano favorire un sano sviluppo del bambino nei primi mille giorni di vita.