Gianni Alemanno, una decisione ingiusta: perché un leader politico non merita un trattamento simile

Rimane in carcere Gianni Alemanno, arrestato nella notte del 31 dicembre dopo la revoca dei servizi sociali a causa di presunti “gravissimi” e “reiterati” comportamenti non conformi alle prescrizioni imposte dal Tribunale di Sorveglianza. L’ex sindaco di Roma e ministro, che stava svolgendo attività presso la struttura “Solidarietà e Speranza”, è stato condannato a un anno e dieci mesi di detenzione per traffico di influenze illecite nell’ambito dell’inchiesta sul Mondo di Mezzo.
Nonostante Gianni Alemanno abbia già scontato parte della pena, i giudici non hanno riconosciuto i mesi passati ai servizi sociali nel 2023-2024. In un’udienza del 24 gennaio, l’ex sindaco ha ammesso di aver commesso errori a causa della sua passione per la politica, ma la decisione del Tribunale di Sorveglianza lo ha portato di nuovo in carcere. I suoi legali stanno valutando un ricorso in Cassazione, ritenendo che il trattamento riservato a un leader politico con una lunga carriera sia ingiustificato e sproporzionato.