Che polveriera! Il Milan esonera Fonseca e punta su Conceiçao
Dilettanti allo sbaraglio alla guida del glorioso Milan? Si! Non è la Corrida ma il Milan targato Cardinale che esonera Paulo Fonseca in modo irrituale e senza averlo mai difeso. Fonseca non è più l’allenatore del Milan. La comunicazione ufficiale è arrivata a mezzanotte, a poche ore dalla sua ultima partita dell’anno e, di fatto, della sua esperienza rossonera. Una stagione iniziata con grandi ambizioni si è conclusa con l’ottavo posto in classifica, lontano dalle posizioni di vertice occupate da Inter, Napoli e Atalanta. Un epilogo segnato da troppi alti e bassi: vittorie di prestigio contro squadre come Inter e Real Madrid, ma anche sconfitte clamorose contro avversari meno quotati e un rapporto ormai incrinato con la società.
L’esonero dopo sei mesi di alti e bassi
La sconfitta con la Roma, un’amara coincidenza per Fonseca che lascia San Siro proprio contro il club che lo aveva accolto in Serie A, chiude un capitolo complicato. Dodici vittorie, sei pareggi e altrettante sconfitte rappresentano un bilancio insufficiente per le ambizioni rossonere. Tra i momenti peggiori: la debacle contro il Parma, il 3-3 con il Cagliari e lo 0-0 con la Juventus. Paradossalmente, il percorso europeo ha offerto le uniche soddisfazioni, con l’epica vittoria al Bernabeu contro il Real Madrid.
Il Milan ha deciso di puntare su un altro tecnico portoghese: Sergio Conceiçao
L’ex allenatore del Porto, fermo da giugno, porta con sé un curriculum di successo con tre campionati portoghesi vinti e una solida esperienza in Champions League. Il suo stile deciso e pragmatico è stato preferito per dare una scossa a una squadra che sembra aver perso la propria identità. L’accordo è già ufficiale: contratto fino al 2026 con opzione, e il primo banco di prova sarà la Supercoppa contro la Juventus, allenata dal figlio Francisco.
L’eredità di Fonseca al Milan sarà ricordata per le sue scelte coraggiose
Il tecnico ha cercato di rivoluzionare la squadra puntando su un gioco basato sul possesso palla e sulla gestione del ritmo, distaccandosi dal pressing uomo su uomo che caratterizzava l’era Pioli. Tuttavia, l’atteggiamento intransigente nei confronti di stelle come Rafa Leao e Theo Hernandez ha generato tensioni. Se Leao ha mostrato segnali di crescita, Theo non ha risposto alle aspettative, e la rigidità di Fonseca non ha trovato supporto nei risultati.
Un futuro incerto per il Milan
Fonseca lascia Milano con una domanda aperta: il suo approccio sarebbe potuto funzionare con più tempo? Nel frattempo, il Milan riparte da Sergio Conceiçao, sperando che il nuovo allenatore possa trasformare le ambizioni in realtà. Fonseca ha scelto una via più rischiosa. Solo il tempo dirà se questa scelta gli sarà fatale anche altrove.