Crotone, anno nuovo aspettative vecchie per i giovani in cerca di occupazione
Buon anno nuovo. Tanti auguri. Che il nuovo anno sia come meglio te lo aspetti. Gli auguri sono l’auspicio della speranza per ogni persona che li riceve. Farli non costa niente. Mi capita spesso di recarmi fuori Crotone e oltre la Calabria insieme a mia moglie per trascorrere le festività Natalizie con i nostri figli che vivono in altra Regione fin dai tempi dell’università. Durante i giorni di permanenza dove vivono i nostri figli si è sempre in giro per le vie della Città: fare choping per i regali nei grandi centri commerciali, ammirare le novità realizzati nell’anno in corso da parte delle Istituzioni. Durante il “girovagare” per la Città l’evento più gratificante incontrare amici ed ex compagni di scuola insieme ai rispettivi figli che vivevano a Crotone. Inutile dire della gioia nellincontrarci. Una gioia che si rabbuia quando si mette in evidenza il motivo del vivere in una Città diversa da quella in cui si è vissuto fino alla maggiore età. Non si può evitare di farci entrare la politica nel perché di tanta emigrazione in gran parte giovanile. Una storia che va avanti negli anni, indipendentemente dal tipo di Governo. Tutte le persone che vivono lontano da Crotone e quindi dalla Calabria, si chiedono del perché il lavoro per i giovani laureati, diplomati e specializzati continua ad essere un optional nella propria terra? In questi giorni è stata approvata la legge di bilancio, ma cosa cambierà a proposito del lavoro giovanile per trattenere i giovani a Crotone e in Calabria? Crotone era un’isola felice a proposito dell’occupazione attraverso grossi insediamenti industriali. Da oltre vent’anni l’industria crotonese è stata smantellata e con essa la desertificazione di quasi seimila posti di lavoro. E non è finita perché altri insediamenti vivono giorni poco felici. La totalità dei dipendenti dell’azienda Abramo Customer Care in continua lotta per cercare di mantenere il posto di lavoro. Gli auguri per un felice anno nuovo non cambieranno di certo il percorso giornaliero di tutte queste persone che continueranno a vivere lontano dalla propria Città. Gli auguri migliori sarebbero l’incremento del lavoro attraverso nuovi insediamenti. Il botta e risposta tra Ministri e sottosegretari a proposito di un eventuale rimpasto del Governo è poco seguito da chi ha lasciato la propria Regione per lavoro.