Come il monossido di carbonio può uccidere: un pericolo invisibile nelle nostre case

gas Foto di Steven da Pixabay

Il monossido di carbonio (CO) è un gas insidioso, inodore, incolore e insapore, ma estremamente pericoloso. Ogni anno, purtroppo, causa centinaia di morti in Italia e migliaia nel mondo, spesso in modo silenzioso e senza preavviso. Questo articolo vuole spiegare come il monossido di carbonio agisce sul corpo umano, perché è così letale e come possiamo proteggerci.

Cos’è il monossido di carbonio?

Il monossido di carbonio è un prodotto della combustione incompleta di sostanze contenenti carbonio, come legna, gas, carbone, benzina e gasolio. Può formarsi in diversi contesti, come:

  • Camini mal funzionanti.
  • Stufe a gas o a legna.
  • Scaldabagni.
  • Motori a combustione interna, come quelli delle automobili lasciate accese in spazi chiusi.

La caratteristica più insidiosa del CO è la sua invisibilità: non ha alcun odore o colore che possa avvertire le persone della sua presenza.

Come agisce sul corpo umano?

Il monossido di carbonio è pericoloso perché interferisce con il trasporto dell’ossigeno nel sangue. Normalmente, l’emoglobina nei globuli rossi lega l’ossigeno e lo trasporta ai vari tessuti del corpo. Tuttavia, il monossido di carbonio si lega all’emoglobina con una forza circa 200 volte maggiore rispetto all’ossigeno, formando un composto chiamato carbossiemoglobina.

Quando ciò accade, l’ossigeno non riesce più a raggiungere i tessuti e gli organi vitali, causando:

  1. Ipossia: una carenza di ossigeno che danneggia cervello, cuore e altri organi.
  2. Sintomi iniziali: mal di testa, vertigini, nausea e confusione, che spesso vengono scambiati per altre patologie come influenza o indigestione.
  3. Esiti letali: in caso di esposizione prolungata o a concentrazioni elevate, può portare al coma e alla morte.

Quanto è pericoloso il monossido di carbonio?

La pericolosità dipende dalla concentrazione nell’aria (misurata in parti per milione, ppm) e dal tempo di esposizione:

  • 50 ppm: esposizione tollerabile per 8 ore.
  • 200 ppm: sintomi come mal di testa e affaticamento dopo 2-3 ore.
  • 800 ppm: perdita di coscienza in 2 ore; morte possibile in 3 ore.
  • 3.000 ppm o più: morte in pochi minuti.

Come prevenire l’avvelenamento da monossido di carbonio?

La prevenzione è fondamentale, dato che spesso il monossido di carbonio uccide senza che la vittima si renda conto del pericolo. Ecco alcuni consigli pratici:

  1. Installare rilevatori di monossido di carbonio: dispositivi semplici e accessibili che emettono un allarme in caso di rilevamento del gas.
  2. Manutenzione degli impianti: far controllare regolarmente caldaie, stufe e camini da un tecnico qualificato.
  3. Ventilazione adeguata: non ostruire le prese d’aria e assicurarsi che gli ambienti siano sempre ben ventilati.
  4. Non usare mai apparecchi a combustione in spazi chiusi: ad esempio, non accendere barbecue, stufe o generatori portatili in garage o cantine.
  5. Attenzione ai sintomi sospetti: se più persone in un ambiente chiuso iniziano a sentirsi male contemporaneamente, evacuare subito e chiamare i soccorsi.

Cosa fare in caso di sospetta intossicazione?

In presenza di sintomi come mal di testa improvviso, nausea o vertigini in un ambiente potenzialmente contaminato:

  1. Allontanarsi immediatamente: uscire all’aperto o in un luogo ben ventilato.
  2. Chiamare i soccorsi: contattare il 118 o il numero di emergenza locale.
  3. Non tornare all’interno dell’edificio fino a quando i tecnici non avranno verificato che sia sicuro.

Conclusione

Il monossido di carbonio è un killer silenzioso, ma con le giuste precauzioni possiamo prevenirne gli effetti letali. La chiave è essere informati, vigilanti e dotarsi di strumenti adeguati per rilevare la presenza di questo gas. La sicurezza nelle nostre case e nei nostri ambienti di lavoro passa anche da queste semplici ma fondamentali attenzioni.