Giulia Cecchetin 104esima vittima da inizio anno della “cultura” del femminicidio e del patriarcato

Giulia Cecchettin ph dal web

Riceviamo e pubblichiamo la nota a firma di Ester Parussini (Comitato “Rosa Cantoni” di Possibile Udine) e Andrea Di Lenardo (Capogruppo “Alleanza Verdi Sinistra Possibile” in Consiglio comunale a Udine).

Giulia Cecchetin è stata trovata morta nelle vicinanze del lago di Barcis, in provincia di Pordenone.
Giulia Cecchettin non potrà mai laurearsi, Giulia Cecchettin non potrà discutere la tesi su cui stava lavorando da mesi, Giulia Cecchettin avrà per sempre 22 anni.
Giulia Cecchettin è una delle 104 vittime della cultura patriarcale che permea ogni aspetto della nostra vita.
Fa male vedere solo l’indignazione collettiva per notizie come questa, e mai un educare fin da piccoli al rispetto e alla parità. La rabbia non basta se non abbiamo la volontà di cambiare la nostra visione; la rabbia non basta se davanti alla violenza verbale, psicologica, fisica, restiamo indifferenti “perchè è sempre stato così”.
Non basta la rabbia se i media dipingono i carnefici come bravi ragazzi, persone rispettabili e con una grande carriera.
Giulia Cecchettin non è la vittima di un mostro, di un raptus, di un uomo dalla misteriosa doppia faccia, è vittima di un sistema che non ha mai permesso alle donne di sentirsi al sicuro: non al sicuro per strada, al bar, al lavoro, in una relazione, ovunque.
Giulia Cecchettin continuerà a morire davanti a ogni articolo che giustifica un femminicidio.
Giulia Cecchettin avrà sempre 22 anni, ma le donne muoiono lentamente ogni giorno a ogni atto di violenza subito, continuamente.
La rabbia non basta: educhiamoci, educhiamo, creiamo una nuova visione, un nuovo mondo dove ogni persona possa sentirsi bene e al sicuro: non basta dire “io rispetto tutti” se è perennemente seguito da un “ma”.
Questa è la 104esima vittima in un anno, il 104esimo segnale che va cambiato tutto.
E allora cominciamo a cambiarlo davvero, tutte e tutti, in ogni situazione“.