Perugia. Nel parco giochi di Sant’Egidio una targa per ricordare monsignor Giacomo Rossi

Intitolato ill parco giochi situato nell’area verde di Sant’Egidio a monsignore Giacomo Rossi. A ricordo del religioso che è stato parroco del paese dal 1955 al 2017, è stata apposta una targa realizzata e donata da Enrico Marrani su un basamento creato da Alberto Brutti e Augusto Stoppini. L’appello a rendere omaggio a una figura che per oltre sessant’anni ha guidato la comunità, rivolto dall’Associazione Sant’Egidio Aps Asd a tutta la cittadinanza, è stato accolto da numerose persone, inclusi i bambini della scuola dell’infanzia Madonna della Villa e della scuola primaria locale (Istituto comprensivo Perugia 13) che, guidati dalle insegnanti, hanno contribuito alla cerimonia con filastrocche e canti.
Come ricordato da Gianni Mantovani, l’intitolazione è stata promossa e fortemente voluta da Elio Censi, già presidente dell’associazione sportiva Sant’Egidio, prematuramente scomparso nel settembre scorso. “Don Giacomo Rossi – ha aggiunto Mantovani – ha ricoperto ruoli nella nostra associazione, di cui è stato uno dei fondatori e primo presidente nel 1967, oltre che socio per tutta la vita. Come parroco, nel 1956 ha promosso la ricostruzione della chiesa, fatica che gli costò una rovinosa caduta, la ristrutturazione del santuario Madonna della Villa, il recupero dei saloni parrocchiali, la nascita del cinema parrocchiale. Il suo nome resta legato anche alla nostra scuola dell’infanzia e a Casa Emmaus di Lidarno. Don Giacomo, insomma, ha scritto belle pagine della storia della nostra comunità e della Chiesa perugina”.
Numerosi gli interventi che si sono succeduti. A portare i saluti sono stati Alessio Sepioni, presidente dell’Associazione Sant’Egidio, Otello Numerini, assessore del Comune di Perugia, don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana, Stella Cerasa, assistente sociale della mensa San Lorenzo della Caritas diocesana, don Antonio Sorci, parroco di Sant’Egidio, monsignore Simone Sorbaioli, vicario generale diocesano, le dirigenti scolastiche Lorella Paccapelo e Simona Tanci e il sindaco Andrea Romizi. Presente anche il consigliere comunale Paolo Befani.
Il presidente Sepioni, dopo aver ringraziato quanti si sono adoperati per l’intitolazione, dalle autorità ai volontari dell’associazione, ha affermato che quasi tutte le attività da essa svolte sono nate all’epoca di don Giacomo. “E’ stato lui – ha aggiunto – a impegnarsi, alla fine degli anni Sessanta, per realizzare il campo sportivo mettendo a disposizione anche il suo lavoro volontario. E il circolo ricreativo, oggi ospitato in spazi comunali, è nato nei locali della parrocchia. Per tutti noi, quindi, don Giacomo resta un esempio di dedizione alla comunità”.
“Siamo abituati a pensare che le aree verdi sono utili all’uomo in quanto forniscono, ad esempio, ossigeno e ombra, i cosiddetti servizi ecosistemici – ha detto poi l’assessore ai lavori pubblici e all’ambiente, Otello Numerini -. Da oggi, però, questo parco avrà un’altra importante funzione, quella della memoria, aiutandoci a ricordare un uomo che tanto ha fatto per gli altri, soprattutto per i più bisognosi”.
Secondo Stella Cerasa, “don Giacomo Rossi era dotato di lungimiranza, della capacità di volare alto” e insegnava con l’esempio “il sostegno all’altro” e a fare “quelle piccole cose che piccole non sono se fatte ogni giorno, come quando veniva a prenderci a casa per portarci all’asilo”. “Un uomo di relazione, di amore, di pace e con uno sguardo profetico sulla realtà. La nostra Caritas gli deve molto”, ha poi detto don Marco Briziarelli, mentre il vicario generale diocesano ha riconosciuto a don Giacomo “la capacità di leggere il sociale”.
Il sindaco Romizi ha elogiato la comunità di Sant’Egidio per “la solidità, la compattezza e la coesione non scontate”. “Una comunità che sa esprimere grandi valori – ha continuato – anche grazie a grandi figure che ne hanno segnato la storia. Oggi, di fatto, ricordiamo due uomini: oltre a don Giacomo, anche Elio Censi che ha voluto questa intitolazione. Entrambi si sono impegnati per Sant’Egidio per poi allargare il loro sguardo a una comunità più ampia, Censi come amministratore locale e don Giacomo come figura chiave della Caritas. L’auspicio è che anche questa intitolazione serva a far sì che l’apporto di chi ci ha preceduto non vada disperso e anzi produca ulteriori gemmazioni”.
Chi era don Giacomo Rossi
Don Giacomo Rossi è stato parroco a Sant’Egidio dal 1955 e vi è rimasto fino alla morte, avvenuta il 23 giugno del 2017, anche se nel 2012, per le sue condizioni di salute ormai precarie, è stato nominato amministratore parrocchiale don Simone Sorbaioli. II 30 agosto 2015 l’arcivescovo di Perugia, cardinale Gualtiero Bassetti, l’arcivescovo emerito Giuseppe Chiaretti e don Simone concelebrarono una messa solenne per festeggiare i 60 anni del ministero sacerdotale di don Giacomo. In quell’occasione vennero ricordate le molte sue iniziative e attività. Tra queste la nascita della Caritas di Perugia-Città della Pieve, la creazione delle prime case di accoglienza per carcerati, immigrati e persone in difficoltà e i campi di lavoro in soccorso alle popolazioni del Friuli, della Valnerina e dell’Irpinia.
Nel 1956 don Giacomo ebbe un incidente, all’interno della chiesa, con serie conseguenze sul piano fisico. E’ stato assistito con molta premura e presenza dai parrocchiani. Durante il suo lungo ministero sacerdotale, assolto con grande zelo, ha svolto un ruolo fondamentale nella vita sociale del paese, anche ricoprendo ruoli istituzionali all’interno dell’associazione di cui è stato uno dei fondatori. Le sue azioni sono meglio riportate nel volume “Sant’Egidio, Vivere il Borgo” di Ornero Fillanti, edito nel 50° anniversario dell’Associazione sportiva Sant’Egidio.