La Calabria sognata da Giusy Staropoli Calafati: una terra che possa partorire la sua bellezza

“Terra santissima”, l’ultimo romanzo di Giusy Staropoli Calafati (con la prefazione dello scrittore Santo Gioffrè e la post-fazione di Cosimo Sframeli (giornalista e scrittore) sarà al centro del confronto tra gli studenti dell’Ipseoa “E. Gagaliadi” (sabato 27, Aula Magna, ore 10) e la scrittrice. Avrà come percorso lo slogan-messaggio “Impariamo a guardare la Calabria. Sogniamo una terra senza pregiudizi e ingiustizie”   

La Calabria, il suo paesaggio, la sua anima segreta e misteriosa, capace di suscitare forti emozioni ma oltraggiata dalla criminalità organizzata. In particolare l’Aspromonte con l’immaginario collettivo che ha generato, soprattutto attraverso i mass media associata al mondo della ‘ndrangheta, saranno al centro del confronto tra gli studenti dell’Ipseoa “E.Gagliardi” e la scrittrice Giusy Staropoli Calafati sui contenuti del romanzo Terra santissima, proiettati in una luce che possa illuminare il futuro delle nuove generazioni. Il libro è stato donato agli studenti grazie all’impegno del Gruppo Caffo.

Sabato 27 è un giorno importante, infatti ricorre il centenario della nascita di uno dei “testimoni” che hanno fatto discutere molto contrassegnando con la sua opera la storia sociale, culturale e religiosa del secondo Novecento del nostro Paese, don Lorenzo Milani. Conosciuto in tutto il mondo per “Lettera a una professoressa” il priore di Barbiana ha dato vita ad un modello pedagogico ed educativo rivoluzionario e sperimentato la tecnica della scrittura collettiva con i suoi studenti, pubblicando “Lettera a una professoressa” (giugno 1967) e “Lettera ai giudici” (ottobre 1965): la  prima è un j’accuse al  sistema scolastico italiano classista dell’epoca che respingeva i ragazzi poveri (testo di riferimento per il movimento studentesco mondiale del ’68); l’altra per aver sostenuto l’obiezione di coscienza verso le leggi ingiuste (“l’obbedienza non è più una virtù”) che gli è costata una condanna postuma per “apologia di reato”.

L’incontro con la scrittrice Staropoli Calafati rappresenta un’occasione non solo per ricordare la figura di don Lorenzo, ma soprattutto per discutere sull’immagine della Calabria attraverso i messaggi presenti nel romanzo, in quanto mette a fuoco lo sguardo su un importante territorio di questa regione, l’Aspromonte, definito “Terra santissima”.  In generale per chi nasce e vive in questa regione si pone la questione di come i luoghi e i relativi fenomeni sociali che vanno a costruire l’identità di una persona e dello stesso territorio, vengono descritti, pensati e raccontati sia nella visione dei media locali e nazionali, ma anche antropologicamente dagli stessi abitanti, in cui si pone il drammatico dilemma se restare e combattere contro un “mostro” o andare via.

Il titolo che contrassegna l’incontro, “Impariamo a guardare la Calabria. Sogniamo una terra senza pregiudizi e ingiustizie” è in corrispondenza con lo spirito del libro che affronta tanti aspetti che hanno come protagonista l’Aspromonte, tra sacralità e maledizione. Ma fondamentalmente il messaggio più significativo che  si coglie nel romanzo, come impegno sociale e culturale della scrittrice, è quello di esortare le nuove generazioni a conoscere e a scoprire la propria terra con occhi nuovi e non farsi condizionare dai luoghi comuni e dagli stereotipi ed essere protagonisti di un nuova storia. In questo senso Giusy Staropoli Calafati sta portando avanti un impegno con tante presentazioni nelle scuole calabresi: al  momento sono circa trenta i suoi incontri con gli studenti nelle scuole sparse nei diversi territori.