Decine di migranti morti a Steccato di Cutro: il peschereccio si è spezzato in due

migranti Foto di tivissima da Pixabay

Una strage del mare l’ennesima spiaggia in località Steccato di Cutro (alle porte di Crotone). Al momento il bilancio provvisorio è di 59 vittime. I migranti hanno perso la vita dopo che il peschereccio sul quale si trovavano per arrivare in Italia si è spezzato in due. I migranti clandestini erano tra i 150  e i 250. Le vittime del naufragio potrebbero essere più di 100.

Tra le vittime accertate ci sono anche due gemellini di pochi anni e un bimbo di pochi mesi. In base alle prime stime, nella strage potrebbero essere morti una ventina di bambini.

Almeno 80 i migranti tratti in salvo. Ventuno di loro sono stati trasportati al pronto soccorso dell’ospedale di Crotone. Gli altri 59 superstiti sono già stati trasferiti al Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto, dove hanno ricevuto abiti asciutti e coperte.

La Prefettura di Crotone ha attivato il Centro coordinamento dei soccorsi riunito presso la sede dell’ufficio territoriale di governo. Le salme delle vittime sono state trasferite al PalaMilone, il palasport che sorge all’interno della città di Crotone.

In procura è stato interrogato una delle tre persone individuate come gli scafisti dell’imbarcazione naufragata nella notte. Si tratta di un cittadino turco. I reati contestati al momento dal pm Giuseppe Capoccia sono quelli di immigrazione clandestina, omicidio colposo e disastro colposo. Tra i relitti sarebbe stato trovato anche il documento di un altro soggetto che al momento non è stato rintracciato e che potrebbe essere fuggito o figurare tra i dispersi o le vittime.

L’imbarcazione era partita quattro giorni fa dal porto di Izmir dalla Turchia, su cui viaggiavano migranti in arrivo da Iran, Afghanistan e Pakistan. Era stata avvistata ieri a circa 40 miglia dalla costa crotonese da un velivolo dell’agenzia europea Frontex in pattugliamento. Scattato l’allarme, erano salpati una vedetta della sezione operativa navale di Crotone e un pattugliatore del gruppo aeronavale di Taranto. Le proibitive condizioni del mare hanno impedito di raggiungere la zona e i mezzi sono dovuti rientrare agli ormeggi. È stato avviato il dispositivo di ricerca via terra e l’allarme è stato girato anche alle forze di polizia. Giunti sul luogo dello sbarco, non è stato possibile fare altro che constatare lo spezzamento del barcone  distrutto dalle onde.

È stata una telefonata giunta verso le 4 al reparto operativo aeronavale della Guardia di finanzia di Vibo Valentia a fare scattare l’allarme. Nella telefonata non sono state fornite notizie dell’incidente a causa di un inglese poco comprensibile di colui che ha chiamato. Gli operatori della centrale operativa hanno intuito che potesse essere successo qualcosa ed hanno allertato le forze dell’ordine. Poco prima del cinque del mattino un pescatore che transitava nella zona ha notato l’imbarcazione già distrutta e alcuni corpi galleggiare in acqua.

In una zona della spiaggia, i primi volontari hanno soccorso i sopravvissuti a poca distanza una lunga file di sacchi bianchi. Per tutta la mattinata un elicottero della Guardia Costiera ha sorvolato la zona, mentre la costa veniva pattugliata da una motovedetta della Capitaneria di Porto che ha avuto difficoltà ad operare a causa delle onde alte.

La condanna del Presidente Mattarella

“È indispensabile che l’Ue assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie”. Questa la condanna del Presidente Sergio Mattarella.

Il premier Giorgia Meloni ha spiegato che “il governo è impegnato a impedire le partenze e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza. Si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti”.

Il cordoglio Unindustria Calabria

Il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, nell’esprimere a nome di tutti gli industriali calabresi profondo cordoglio e solidarietà per le vittime della tragedia del mare avvenuta alle prime luci dell’alba di oggi nel Crotonese, ha aggiunto. “L’immane tragedia di questa mattina ha profondamente scosso tutto il Paese e il mondo imprenditoriale calabrese non è indifferente davanti a un dramma umano di enormi proporzioni. In queste ore in cui il dolore della tragedia non rallenta la frenetica attività di soccorso e assistenza, ci sentiamo di esprimere il nostro sentito ringraziamento alle Forze dell’Ordine e ai soccorritori che, nonostante le condizioni marine avverse, stanno profondendo ogni sforzo per non lasciare al mare i corpi, per individuare eventuali superstiti e assistere i naufraghi”.