Cristo

Vincenzo Calafiore

CRISTO

 

Di Vincenzo Calafiore

16 Febbraio 2023

 

Il dialogo si svolge di notte, quando tornano in mente tutte le parole, i pensieri, e come una marea tornano le visioni; ma la mente potrebbe andare oltre ricondurmi all’età della “ verga”

quando incosciente andavo in contro alla vita.

Ma c’è l’anima è lei la marea che nel buio mi assale, e vuole aprire un dialogo con Dio, lo desidera più di ogni altra cosa, perché indispensabile, perché di vitale importanza e lui, Dio, è là che ascolta pur conoscendo quell’anima e di essa le poche cose buone, le tante da scartare.

Quel Dio che per tanti non esiste, che è una “ invenzione “; quel Dio bestemmiato e umiliato c’è e lo si sente, lo si ravvisa in quello che si fa o si dice, si pensa, lui è lì ….. a mancare sono io.

Ecco allora che giunge la necessità dell’incontro, la necessità di confidargli tutto quello che mi passa per la testa; non so pregare, ma mi piace salutarlo no come Dio, che mi metterebbe paura, ma come un amico, un padre o meglio ancora un fratello, quindi – ciao, ti racconto…. alla fine ciao buonanotte  e grazie – poi la serenità, la pace interiore, è un addormentarsi felice.

La  civiltà che possiede il controllo dell’immensa potenza della tecnologia, è soddisfatta nei suoi bisogni sia elementari che artificiali e quindi meno autentici, avverte ormai da molto tempo che il suo patrimonio intellettuale non ha più risposte concrete da offrire.

E’ una civiltà che rischia di farsi rubare il futuro da un malessere subdolo dell’anima.

La decadenza si vede, si tocca, si manifesta continuamente e si trasforma in paura e indecisione permanente.

Di fronte a questo lento ma inesorabile declino delle coscienze, si avverte che bisogna in qualche maniera correre ai ripari in Dio, per poter continuare a sperare.

Blaise  Pascal  nel suo “ celebre azzardo “ chiede all’uomo di credere in Dio, se lo avesse trovato, il suo premio sarebbe stato il Paradiso, se non ci fosse stato avrebbe comunque vissuto bene, senza perdere nulla.

Oggi, a distanza di tre secoli e mezzo, andrebbe riscritta, al nome di Dio si potrebbe sostituire Cristo!

Pensare di rimanere in Cristo? Si!

L’Occidente  ha realizzato valori etici che sono entrati nel circolo sanguigno, quindi indispensabili.

Vale a dire che amando Cristo si ripudia e allontana Satana.

Vivere è scommettere su Cristo ed è un atto di civiltà, prima ancora che di fede.

C’è uno spazio per Cristo ogni giorno, ci deve essere.

La vicenda di Cristo può essere soggetta a tutte le interpretazioni, ma non potrà mai essere paragonata ad uno evento di democrazia.

L’Occidente ormai in crisi sa che non potrà risolvere tutto con il denaro, ci vuole la fede, il dialogo con Cristo, ci vuole Cristo.

Come disse Immanuel Kant sommo filosofo,il miglior tentativo di compendiare il pensiero di Cristo: << Cristo è l’idea personificata della moralità>> .

Così svanirà quella costante sensazione di sentirsi soli in questo mondo pazzesco e dissoluto, lontani dalla luce di Cristo, nel buio che noi stessi  per nostra stessa mano abbiamo creato!