Renato Balestra: martedì i funerali nella Chiesa di Santa Maria del Popolo

Renato Balestra - fotogramma trasmissione Rai

La moda mondiale è in lutto. È tornato alla Casa del Padre il grande stilista Renato Balestra. Aveva 98 anni. Si è spento sabato sera a Roma. Lo hanno annunciato le figlie Fabiana e Federica insieme alla nipote Sofia alle quali andrà la gestione del marchio. I funerali si terranno martedì 29 novembre nella Chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma.

Renato Balestra era nato a Trieste nel 1924 da una famiglia di architetti e ingegneri. Entra nel mondo della moda quasi per caso. I compagni della facoltà di Ingegneria gli chiedono per scommessa di disegnare un abito da donna e poi inviano a sua insaputa il bozzetto alla maison di Alta Moda di Jole Veneziani a Milano. Subito Balestra viene invitato a collaborare con lei. È così che la sua carriera è decollata.

Nel 1954, Renato Balestra si trasferisce da Milano a Roma dove lavora anche con le sorelle Fontana. La sua passione per il cinema lo porta a disegnare abiti per grandi star come Ava Gardner, Sophia Loren e Gina Lollobrigida. Stilista preferito anche di star di Hollywood come Liz Taylor e Natalie Wood.

Negli anni ’60 il suo nome si afferma definitivamente grazie al Blu Balestra, una tonalità di blu brillante, un colore unico che ancora oggi è simbolo indiscutibile della maison, abbinato a un abito corto di raso. Nel 1962, Balestra diventa membro della Camera della Moda Italiana e viene scelto dall’Istituto di commercio estero come ambasciatore del Made in Italy nel mondo. Le creazioni dello stilista diventano celebri anche negli Stati Uniti e in Giappone, dove vengono vendute in negozi esclusivi come Saks Fith Avenue o Bergdorf Goodman.

Balestra alla fine degli anni ’70, sviluppa varie categorie di prodotti, che vanno dai profumi, al trucco, alle valigie, agli occhiali fino agli articoli per la casa. È stato anche il primo stilista ad affacciarsi al mondo della tv. Nel 1998 il programma Rosa&Chic su Rai2. Il suo archivio è stato dichiarato dal Mibac “di interesse storico particolarmente importante” nel 2019. Esso contiene documentazione prodotta dalla metà degli anni Cinquanta fino ai giorni nostri ed è composto da oltre 40 mila bozzetti e disegni, abiti e lavorazioni sartoriali, rassegna stampa e fotografie.