Cosenza. “Pasolini- Luoghi, Incontri, Suoni”! E’ il recente impegno letterario del Giornalista Amedeo Furfaro. Un Libro per i 100 anni della nascita di Pier Paolo Pasolini.

“ In Calabria è stato commesso il più grave dei delitti, di cui non risponderà mai nessuno: è stata uccisa la speranza pura, quella un po’ anarchica ed infantile di chi vivendo prima della storia, ha ancora tutta la storia davanti a sé”!   (Pier Paolo Pasolini ).

Pier Paolo Pasolini (n.Bologna -5.3.1922-m.Roma -2.11.1975). Poeta,Scrittore,Regista,Sceneggiatore,Attore e Drammaturgo.

Nel Libro di Furfaro – l’Autore, come vedremo più avanti, è stato recentemente impegnato ad una Iniziativa promossa dalla UNITER, a Cosenza – non mancano i riferimenti ed i particolari del rapporto tra ‘Pasolini e la Calabria’. Lo scrittore di Casarsa non guardava alla nostra Terra unicamente come Set cinematografico ma anche quale privilegiato ‘Laboratorio Socio-Culturale’!

Il Giornalista Amedeo Furfaro.

Nel suo appassionato e pregevole lavoro, l’Autore, il giornalista Amedeo Furfaro, racconta come sia nato e consolidato il proprio rapporto con il mèntore Pier Paolo Pasolini.

La Copertina del Libro di Furfaro su Pasolini ( The Writer-2022).

Un interesse coltivato a partire dagli anni ’70  tramite libri, articoli e film, che negli anni ‘80 avrebbe preso maggiore forza per svilupparsi col tempo anche grazie a esperienze dirette con personalità del variegato mondo pasoliniano. E’ in quel decennio che Furfaro avviò un’intensa collaborazione con la rivista cosentina “Periferia”, fondata da Pasquale Falco, editore – intellettuale di dichiarate simpatie pasoliniane, quanto fervente seguace.

La testata, di cui Furfaro aveva assunto il ruolo di direttore responsabile, nonché  di coordinatore della collana di musica e spettacolo, funzionò da stimolo ad approfondire alcuni temi a cui si sentiva particolarmente legato. Fu in questo contesto che iniziò a frequentare il ’Fondo Pasolini di Roma’, con l’intento cioè di meglio poter analizzare la relazione del poeta-scrittore-regista con la musica. Man mano però venivano schiudendosi alla sua ricerca alcune nuove possibilità. Intanto la conoscenza diretta della presidente del Fondo Pasolini, l’attrice Laura Betti, della quale nel libro è riportata un’ intervista così come quella del regista calabrese Mario Gallo anche lui contattato nella capitale in quel periodo.

Pier Paolo Pasolini ascolta Canti Grecanici.

Nel contempo si faceva strada un diverso filone di indagine, di taglio antropologico oltre che letterario, quello sul sud, i sud, la Calabria, sviluppando anzitutto le tematiche sulla poesia popolare poste dal “Canzoniere Italiano” pasoliniano ma anche dai romanzi ambientati nelle periferie più degradate. Nasceva in tal modo nel 1990 il volume “La Calabria di Pasolini”, regione la cui immagine era estrapolata da articoli, libri, pellicole, dischi e materiali presenti presso il Fondo Pasolini, struttura dove Furfaro era divenuto frequentatore assiduo. Un libro che, al di fuori di ogni municipalismo, sposava in pieno la tesi del Pasolini strenuo difensore delle identità locali contro i tentativi di omologazione culturale messi in atto dai mass media.

Due anni dopo veniva editato un suo nuovo contributo.  Si trattava di “Pasolini e la musica afroamericana” all’interno di “Pasolini in Periferia”, volume in cui il suo nome compariva accanto a Falco nonché a studiosi del calibro di Nicola Merola, Dante Della Terza, Rita Wilson, Italo Maione. Da allora l’azione culturale di Furfaro si spostava su altre direzioni ma la passione e l’interesse verso Pasolini non sarebbe mai venuto meno anche grazie ai contatti con poeti situabili nel solco pasoliniano come Giorgio Manacorda o come lo stesso Francesco Leonetti, una delle “colonne” portanti della cinematografia pasoliniana.

Pier Paolo Pasolini vincitore del “Premio Crotone” (1959) per il romanzo: “Una Vita Violenta”.

Il libro, per i tipi di The Writer,  è dunque di indiscusso taglio saggistico anche se si avvale della traccia di ricordi personali ed esperienze private dell’Autore. Il lavoro, che esce nell’anno del centenario pasoliniano con una finalità celebrativa,  è scaturito dalla operazione di riordino di scritti vari sparsi su diverse fonti che, nell’insieme, hanno portato ad una struttura triadica della pubblicazione in questione. Furfaro infatti individua nel “suo” Pasolini essenzialmente tre centri propulsivi della produzione intellettuale.

I Luoghi ovvero i Sud attraversati durante la vicenda pasoliniana, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia … e le varie geografie disseminate, sia in ricerche come il Canzoniere Italiano, sia in set cinematografici come Comizi d’Amore e Il Vangelo secondo Matteo che in reportage come La lunga strada di sabbia. In tale Sud inteso come metafora rientra anche l’Africa del documentario “Appunti per un’Orestiade africana” del 1970.

Oltre agli incontri ricordati con Laura Betti, Mario Gallo, Francesco Leonetti, Giorgio Manacorda, si ricordano anche le interviste come quella al batterista Aldo Romano, autore del brano “Pasolini” interpretato col pianista Michel Petrucciani. Il quadro si completa con interpreti di film pasoliniani, quali Totò e Anna Magnani. E c’è anche uno spazio dedicato alla polemica anti pasoliniana di Edoardo Sanguineti, poeta che si rivelerà, in analogia a Pasolini, seppure con diversi risvolti, attentissimo al discorso musicale.

Pier Paolo Pasolini sul Set del Film: ” Il Vangelo Secondo Matteo”.

I Suoni costituiscono la terza tranche prospettica del lavoro, la più consona al ruolo di giornalista  musicale dell’Autore, quella che tenta una panoramica del rapporto di Pasolini con la musica anzi con le musiche classica contemporanea  folk jazz rap e la relazione di tanti musicisti con lui. Un legame mai interrotto, anche dopo la sua morte, anzi ripreso con più vigore negli anni più recenti specie nelle fasce giovanili che hanno eletto l’intellettuale corsaro a simbolo del pensiero ribelle ed eretico.

C’è da Segnalare l’Iniziativa su Pasolini all’UNITER – Cosenza

Lo stesso autore pochi giorni orsono ha preso parte, quale relatore, ad una riuscita  Iniziativa dell’UNITER –Università della Terza Eta’ di Cosenza (  Presidio Educativo istituito nel 1983 ed  associato alla Federuni).

La manifestazione culturale, avente quale Tema principale: “Centesimo Anniversario della Nascita di Pier Paolo Pasolini”, svoltasi nel salone conferenze UNITER, figurava inserita nel Calendario degli Eventi del XL Anno Accademico 2022-2023 – Corso Comunitario del primo bimestre Novembre – Dicembre 2022. Sono stati svolti mirati interventi a cura della Prof.ssa Giovanna Infusino, che ha parlato su: “Pasolini e la Letteratura”, di Amedeo Furfaro, che si è intrattenuto su: “Pasolini e la Calabria”. Ha introdotto e moderato l’Incontro il Prof. Mario De Bonis, Direttore UNITER. La presenza di un buon livello di pubblico, attento ed interessato all’attualissimo Argomento, ha sancito il riscontro del successo dell’iniziativa.

Stemma dell’UNITER -Cosenza. Il Sodalizio ha promosso un Incontro sui Cento anni della nascita di P.P.Pasolini.

I relatori sono stati concordi nell’affermare che Pasolini a 100 anni della nascita si conferma intellettuale sempre più profetico, attuale più che mai, discusso, studiato, fonte di dibattiti e conferenze ad ogni livello. Una personalità culturalmente versatile, Pasolini, che si distinse in numerosi campi, lasciando preziose testimonianze anche come pittore, romanziere, linguista, traduttore e saggista. Una Figura poliedrica di acuto intellettuale che ha rappresentato e dispiegato la sua straordinaria unicità nella nostra storia culturale e che l’abbandono drammatico del campo d’azione (Pier Paolo Pasolini è stato assassinato a 53 anni nel 1975 a Roma) ha lasciato un vuoto profondo. Lo scorso  5 marzo sono coincisi con i 100 anni dalla nascita nel 1922. Si è al cospetto di un tempo trascorso che non ha determinato, nel corso degli anni, nessuna novità sostanziale riguardo alla raccolta della immensa eredità.

Pasolini, un Intellettuale ” fuori dal tempo”.

Il grande Leonardo  Sciascia lo  definì ”fuori dal tempo”, ovvero singolare e non ideologico. E’ proprio il poeta riflessivo a mancarci oggi, ovvero l’intellettuale ”luterano” e ”corsaro”, come intitolerà i suoi scritti, che attacca il degrado della società e il conformismo, le idee e l’essere della piccola borghesia benpensante e il potere dei Palazzi che ne è l’espressione. Pier Paolo Pasolini proiettato ad analizzare, riconoscere e denunciare l’involuzione della nostra società con i suoi guasti e ingiustizie, reagendo con provocazioni personali che fanno scandalo (dal suo No alla legalizzazione dell’aborto, alla proposta di abolire la tv e la scuola media), non solo tra i suoi avversari, ma anche nel mondo della sinistra.

E’ anche questo denota una Personalità non comune: l’aver dato scandalo con le idee come con la sua vita e la sua omosessualità, assieme alle sue poesie, i romanzi, i film e soprattutto gli innumerevoli scritti critici, teorici, civili sulle arti e sulla società, che l’hanno trasformato dopo la morte in una presenza costante, quasi sempre in crescita, per non dire  (nella migliore definizione) ingombrante.

Oggi, c’è un Pasolini sempre più al centro del dibattito culturale, non solo italiano, un punto di riferimento che non richiama segmenti di generazioni della Società attuale. Una Figura ed una presenza viva tra studiosi e studenti proprio mentre ci si lamenta di come sia dimenticata la gran parte della cultura letteraria del secondo Novecento.-

Cosenza, 23.Novembre.2022