E’ il momento dei grandi tagli nei social network: cosa sta succedendo nel web?

Prima Twitter, ora Facekook. I colossi dei social network mettono mano pesantemente alla propria forza lavoro. E questi tagli riaccendono i riflettori sul ruolo e la rilevanza di questi colossi della tecnologia moderna. Su www.quotidianoweb.it, la vera informazione, in un articolo dal titolo “Big Tech: Relazioni governative amorose, ma di censura” a firma di Andrea Caldart, si denuncia una “deriva pericolosissima dell’informazione in tempo reale di questo progresso tecnologico che stabilisce preventivamente le regole di un ecosistema fatto di giostre di interessi privati e governativi che, aiutandosi a vicenda, agiscono manipolando e censurando la verità, raggirando il pubblico”. Il tema è attualissimo ed è necessaria una riflessione.

L’articolista su Quotidianoweb.it invita a riflettere sulla circostanaza che “quell’incantesimo che ci sembrava l’avvento di internet, oggi appare più un recinto di controllo che argina la verità in favore della propaganda, attraverso una narrativa dettata dalla connivenza tra ‘poteri privati e pubblici’, con l’esigenza di dividere il mondo in buoni e cattivi a piacimento loro”.

Nonostante il peso notevole dei social nella vita di tutti i giorni, i numeri non tornano e la strada dei tagli colpisce anche Facebook. La crisi pandemica prima e dell’energia ora non risparmia neanche le Big Tech. Infatti Meta, la società madre del popolare social, licenzia migliaia di dipendenti. Rimarranno a casa all’incirca 11 mila persone, addirittura il 13% della forza lavoro totale della società che possiede anche l’app Instagram. Si tratta del più grande taglio di posti di lavoro nella storia della giovane azienda statunitense che sino ad oggi vanta 89 mila dipendenti.

Marc Zuckerberg, founder di Meta, in una nota ha spiegato le scelte di queste ultime ore. “Stiamo inoltre adottando una serie di misure aggiuntive per diventare un’azienda più snella ed efficiente, tagliando le spese discrezionali ed estendendo il blocco delle assunzioni fino al primo trimestre”. L’imprenditore ha ammesso di avere sovrastimato il boom online all’inizio della pandemia di covid e di avere pertanto incrementato gli investimenti.

“Purtroppo non è andata come mi aspettavo” ha ammesso facendo mea culpa. “Non solo il commercio online è tornato alle tendenze precedenti, ma la flessione macroeconomica, l’aumento della concorrenza e la perdita del settore pubblicitario” hanno fatto sì che “i nostri ricavi fossero molto più bassi di quanto mi aspettassi”. I freddi numeri portano a scelte drastiche, le stesse operate di recente da Twitter e che potrebbero innescare una spirale negativa in tutto il comparto tecnologico.

“Ho sbagliato e me ne assumo la responsabilità” ha chiosato Zuckerberg che deve anche riflettere sullo sviluppo di mondi virtuali (il “Metaverso”) che sta assorbendo sempre più risorse senza però dare al momento i risultati sperati…