Buone notizie dal Belgio, in un rapporto emanato pochi giorni fa dal Consiglio Superiore di Sanità, la sigaretta elettronica è stata riconosciuta come un mezzo d’aiuto per smettere di fumare.
Il recente documento, che va ad aggiornare quello risalente a sette anni fa, afferma che sì, la sigaretta elettronica presenta alcuni rischi, ma è chiaramente meno dannosa rispetto ad una classica sigaretta contenente tabacco. Il Consiglio, dunque, ritiene che l’e-cig possa rappresentare un valido supporto per la completa cessazione del fumo.
Anche gli esperti si schierano a favore della decisione, ribadendo che la priorità assoluta è, e deve rimanere, la totale eliminazione delle classiche sigarette da tabacco. Si apre così la strada a prodotti alternativi, il cui mercato è in continua crescita.
Un’attenzione particolare è riservata alla fetta più giovane della popolazione e ai non fumatori. La raccomandazione, in questo caso, resta quella di non iniziare con l’utilizzo di questi prodotti, in attesa di studi e di un rigoroso controllo su aromi ed ingredienti impiegati negli e-liquid.
Si tratta dunque di un atteggiamento prudente, che comunque non toglie forza all’apertura verso l’e-cigarette. Infatti, nel rapporto del Consiglio si legge che, gli esperti sono unanimi nell’affermare che la sigaretta elettronica è meno dannosa di quella convenzionale. Bruciare tabacco e inalare fumo, infatti, introduce nell’organismo sostanze che possono causare problemi polmonari, malattie cardiache e vari tipi di cancro.
Pertanto, l’e-cig può contribuire a controllare la dipendenza da nicotina e può rappresentare un valido alleato per le categorie più vulnerabili, tra cui pazienti con problemi mentali, carcerati o persone svantaggiate.
Non a caso, la decisione del Consiglio è stata accolta con entusiasmo anche dalla rete internazionale dei consumatori World Vapers’ Alliance. Lo stesso direttore Michael Landl auspica, infine, che la politica raccolga le sollecitazioni degli esperti, e che anche in Belgio la sigaretta elettronica venga approvata in quanto strumento di riduzione del danno.