Come scegliere il frigo per il vino in base ai propri consumi

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Chi produce vino fa bottiglie di forme e dimensioni anche molto diverse tra loro e questo può essere un problema per chi vuole acquistare una cantinetta per vino.
L’atto di conservazione del vino è infatti particolarmente importante per evitare di sprecare soldi con bottiglie costose non finite in un colpo solo ed è particolarmente importante anche per chi vuole poter ottenere un gusto coerente per più giorni con una sola bottiglia.

Scegliere una buona cantinetta da incasso è però un po’ meno immediato di quello che si pensa: non solo le bottiglie esistono in formati anche molto diversi tra loro ma le dimensioni della cantina implicano la possibilità di contenere un numero limitato di bottiglie.

Se si vive in solitudine magari anche una cantina piccola può andare bene ma se si condivide la passione con la propria compagna, invece, la situazione può farsi davvero più complicata.

Cosa bisogna tenere in considerazione quando si deve scegliere un frigorifero per la conservazione del vino? All’interno di questo articolo cercheremo di analizzare l’argomento alla ricerca di tutte le informazioni più importanti da tenere in considerazione.

Quali sono i parametri da tenere in considerazione?

In commercio sono diverse le tipologie di bottiglie di vino in circolazione, con dimensioni che variano anche di molto. Le dimensioni della bottiglia sono un parametro importantissimo da tenere in considerazione perché influiscono sulla capacità e sul tipo di frigorifero per vini di cui si può avere bisogno.

I frigoriferi per vino solitamente vengono venduti avendo in mente bottiglie da 750 ml ma la forma di queste può differire, ad esempio, da quelle dei Cabernet Sauvignon o da quelle di Chardonnay o Pinot Nero.

Se si ha una certa preferenza per i vini le cui bottiglie sono di grandi dimensioni inutile dire che è intelligente acquistare un frigorifero sovradimensionato invece di uno di dimensioni “normali.

Altro punto da tenere in considerazione sono i materiali dei ripiani dei frigoriferi. Se si maneggiano bottiglie grandi o anche solo pregiate è bene che il frigo possieda dei ripiani rimovibili, così che è possibile fare spazio per le bottiglie delicate o è possibile semplicemente fare attenzione a quelle costose durante l’inserimento in frigo.

Altro parametro da tenere in considerazione è il numero di zone in cui il frigorifero è diviso. Queste permettono una migliore conservazione di un dato tipo di vini invece di un altro; se non si ancora particolarmente appassionati va anche bene acquistare un frigorifero mono zona, in caso contrario è bene informarsi sulle altre zone per poter ottenere il massimo dal proprio acquisto. I frigoriferi più costosi possiedono anche il necessario per poter conservare in maniera efficiente gli spumanti ed i vini con ampio contenuto di bollicine.

Le dimensioni contano?

Fino ad un certo punto.
Se si ha un budget sconfinato magari ci si può anche permettere l’acquisto di un frigorifero di altissima qualità tra quelli presenti sul mercato, uno con abbastanza spazio per contenere anche un centinaio di bottiglie.

Il punto è però molto semplice: se si ha una grande cultura enologica fare questo acquisto è anche un investimento sensato, se però ci si sta approcciando da poco a questo mondo ha senso comprare un frigorifero che non si può riempire se non prima di qualche anno? Parliamo di uno spreco di denaro bello e buono.

Sicuramente ha senso comprare un frigorifero leggermente sovradimensionato rispetto a quelle che sono le proprie esigenze per una questione di spazi, semplicità di utilizzo e gestioni. Se si acquista una bottiglia dalla forma particolare grazie allo spazio extra di un frigorifero un po’ più grande sarà possibile inserirla senza particolari problemi.

Un trucco per poter semplificare la gestione delle bottiglie però esiste ed è il travaso delle mezze bottiglie all’interno di bottiglie più piccole. Queste sono molto comode da conservare e, soprattutto, se utilizzate per un travaso meccanicamente ben fatto è possibile limitare l’esposizione del liquido all’ossigeno, andando a prevenire l’odioso fenomeno dell’ossidazione