Ivrea Capitale italiana del Libro 2022

ivrea - ph ufficio stampa regione piemonte

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio hanno salutato con soddisfazione la proclamazione di Ivrea Capitale italiana del Libro 2022.“La notizia deve riempire di orgoglio non soltanto la comunità eporediese ma tutti i piemontesi – hanno commentato Cirio e Poggio – Un riconoscimento che premia la cultura umanistica del lavoro nella terra di Adriano Olivetti, un imprenditore ispirato dalla lettura e dallo studio in cui tutti gli italiani si riconoscono nel segno del lavoro e dell’ingegno. Con Ivrea il Piemonte diventa a tutti gli effetti un territorio Faro nel campo della cultura. La Regione ha sempre creduto nella candidatura nazionale della città, ed è oggi più che mai al fianco dell’amministrazione che si aggiunge a Torino e al Piemonte come territorio trainante nel campo librario e della lettura”.

La candidatura di Ivrea si è imposta su quelle di Aliano, Barletta, Costa di Rovigo, Nola, Pescara, Pistoia e Pordenone per la capacità, si legge nella motivazione, “di mettere in rete le molteplici energie del territorio, di aprirsi alla dimensione internazionale, di proporsi come luogo dove si immagina il futuro del libro e della lettura. La straordinaria eredità culturale e tecnologica della città viene rivendicata senza nessun orgoglio campanilistico ma come forza propulsiva del progetto di Città Capitale e come ispirazione di una visione che può diventare un modello all’altezza dei nostri tempi. L’attenzione alle nuove dimensioni digitali dell’esperienza culturale rappresenta un ulteriore elemento di forza che sarà messo a disposizione non solo della comunità locale. Infine l’attenzione all’attività di comunicazione potrà rendere il titolo di città Capitale del libro sempre più significativo, contribuendo a indicare nelle cultura, e in particolare nelle cultura del libro e della lettura, un elemento di coesione e di condivisione per le nostre comunità alle prese con le ferite della pandemia”.