La certificazione energetica degli edifici diventerà sempre più importante: novità in vista dal 2027

La certificazione energetica degli edifici è nata in sordina. Come spesso accade per alcune innovazioni, in fase iniziale si ha un approccio dubitativo. Una volta verificata l’importanza di uno strumento esso però diventa un punto di riferimento. Ne abbiamo parlato con i consulenti di Ace Consulting Certificazione Energetica, in particolare in riferimento al piano casa dell’Unione Europea che punta all’efficienza energetica. Il tema del minore consumo di energia è centrale nei piani europei e non solo. Le misure adottare da Bruxelles non riguardano solo le auto e le fonti rinnovabili ma anche l’efficienza energetica degli edifici.

Il parametro della classe energetica sarà sempre più fondamentale in futuro. Infatti dal 2030 le case più inquinanti da classe G a F, saranno al centro delle attenzioni dell’Ue. A partire dal 2030 a seguire i nuovi edifici privati non dovranno generare delle emissioni nocive. Per gli edifici pubblici questa scadenza è fissata al 2027. I nuovi parametri europei incideranno su tutta l’economia italiana. Serviranno materiali a minore impatto, soluzioni costruttive ecosostenibili. Ad essere interessato da vicino sarà il comparto dell’edilizia ma complessivamente tutto il sistema Paese.

Le norme europee puntano a migliorare l’efficienza energetica nell’edilizia pubblica e privata. Alla base di queste scelte ci sono dei traguardi da tagliare legati all’abbattimento delle emissioni nocive. Tutto rientra nella politica ambientale Fit for 55 che ha come obiettivo finale ridurre la CO₂ del 55% entro il 2030. Il parametro di riferimento sono i dati del 1990.

Sarà quindi decisiva la classificazione energetica. In Italia gli edifici sono classificati non solo al valore economico ma anche in base al consumo energetico. I Governi negli ultimi anni hanno messoa disposizione anche ecoincentivi per ammodernare gli edifici e puntare all’efficienza energetica. Ma cosa significa che gli edifici dovranno consumare poca energia? Lo abbiamo chiesto agli esperti di Ace Consulting Certificazione Energetica, azienda del settore molto rinomata a Milano, Monza e Brianza e in Lombardia. “Gli edifici dovranno essere alimentati per quanto possibile da fonti rinnovabili e non dovranno emettere in loco emissioni di carbonio da combustibili fossili così come ha stabilito la Commissione Europea”.

All’apparenza potrebbe sembrare di trovarsi di fronte ad un irrigidimento delle norme, in realtà si tratta di valutazioni attente miranti al miglioramento dell’efficienza energetica. Essa viene classificata dalla lettera A (la posizione più efficiente) alla G (quella meno efficiente). La Commissione ha come obiettivo che il 15% del patrimonio edilizio con prestazioni minori per gli edifici pubblici e non residenziali passi dalla classe G alla classe F entro il 2027 e alla classe E entro il 2030. Per gli edifici residenziali ci sarà tempo sino al 2030 per avere sul certificato la classe F e sino al 2033 per ottenere la classe E. Per quanto gli obiettivi sono ambiziosi, i tempi di raggiungimento sono fattibili, soprattutto in aree del Paese dove gli adeguamenti energetici sono già in corso da anni. Consumare meno energia fa bene sia alle proprie finanze sia all’ambiente.

Ottenere quindi il certificato energetico degli immobili non è più solo un obbligo di legge italiana, ma anche uno standard europeo da rispettare. Per ottenere un Attestato di prestazione energetica è possibile rivolgersi a professionisti del settore. La Certificazione energetica APE serve quindi non solo per affittare o vendere un immobile, per eventuali richieste di contributi per ristrutturazioni edilizie, ma per via delle norme introdotte dalla Ue anche per determinare la regolarità in ambito europeo. La Commissione non applicherà sanzioni. Inizialmente si era parlato di limitare gli affitti solo ad immobili a norma.

Gli edifici consumano tantissima energia in Italia e in Europa, usano ben il 40% dell’energia e producono il 36% delle emissioni di gas serra. Dal momento che entro il 2050, si stima che più dell’85% degli edifici odierni, saranno esistenti, è importante investire sull’efficienza energetica. Per incentivare a raggiungere la maggiore efficienza energetica, ad esempio, dal 2027, nessun incentivo economico dovrebbe essere dato per installare caldaie a combustibili fossili. Se tutti concorrono all’obiettivo il traguardo si avvicina.