Per lei ( la Vita )

Vincenzo Calafiore

Per Lei ( La Vita )

 

Di Vincenzo Calafiore

28 Aprile 2022 Udine

 

“  Pensi allora di possedere vita

e non sai che stai vivendo una parodia,

una farsa, imparata a memoria.

Non credere a ciò che vedi, alle parole che

ti hanno insegnato, niente di tutto questo.

Pensa con la tua testa, e a cosa ci potrebbe essere

al di là del mare ……. la libertà, la voglia di vivere,

l’amore ? E’ di questo che hai  bisogno, non cercare

altro, sono solo che illusioni! “

Cit. di Vincenzo Calafiore

 

 

17/08/2019 L. 633/41 Proprietà Intellettuale Riservata

 

A un certo momento ti renderai conto che quelle che credevi fossero – certezze – in realtà – non lo sono mai state.

In realtà non lo sono mai state, erano soltanto  che un sentire del momento, cose di poco conto travestite di buono … per l’opportuna finta certezza.

Prendi coscienza che quello  che hai vissuto o stai vivendo è il girotondo del momento, niente di più, poi tutto svanirà nel nulla, nulla resterà per divenire memoria … ricordo.

E’ così difficile questo mio tempo!

Mi pare d’essere intrappolato in una bolla temporale ove gli accadimenti si susseguono e si manifestano si nelle forme e modalità diverse, di diverso c’è solo l’abito di scena, il resto è la solita poltiglia di dissacrata umanità.

Tu che sei in me e con me condividi ogni cosa, devi sapere, conoscere, quanto sia profondo il mio distacco da quel mondo in cui a fatica cerco di sopravvivere, e chissà perché non sono mai riuscito a capire cosa ci faccia io! Qual è il motivo della mia esistenza?

Dimmelo tu amore!

Questa spasmodica, inetta esistenza è come un immenso Luna Park di tante luci colorate, musiche ad alto volume, riduce in falena, e da falena ci si rimane intrappolati; guarda questa umanità come processionaria silenziosa,illusa e disillusa, spenta, in balìa di artificiali scenari.

Amore! Per sopravvivere ora ci vorrebbe un “ altrove “ vero, non illusorio capace di una futura proiezione di grande umanità e non matematica, scientifica una semplice “ umana “ sorte; un tempo ove spezzando un pezzo di buon pane caldo essere inebriati dal suo profumo, dalla sua fragranza.

Un luogo dove non esistono i confini, gli alti muri, le distanze.

Sai, il mio  “ oltre “ sta dentro e fuori, è un luogo non luogo, un tempo non tempo, è cielo e mare; dove i colori hanno voce, e le voci hanno colori. Ci si arriva mondi di tutto o indossando manti di seta marina, a piedi scalzi, per fuggire all’iniquo tiranno o per esplorare l’ignoto.

Ci arrivi senza corpo perché l’hai lasciato sulla riva, senza parole perché ti sono state rubate, oppure con una parola magica che fa spalancare la porta d’oro dei sogni e dischiude giardini di alghe e coralli, meduse come farfalle colorate, questa parola è: Amore!

Agonizzo ormai per una malattia mal conosciuta e che non si sa come curare:

Amore!

Mi hanno rimesso assieme i pezzi per sopravvivere e questo mi assicurano

per poterti continuare ad amare, ed è una grande fortuna.

Purtroppo ora più che mai, in questo mio tempo a finire è sempre più difficile rimanere qui; faccio parte ormai di quel mondo a se, di quella specie umana in estinzione, giocolieri e saltimbanchi funamboli e sputafuoco …. Artisti di strada che sempre più si allontanano dal Regno di Mangiafuoco.

Io e te apparteniamo a quella forte razza dei sogni, quelli che raggiungono l’isola che non c’è; guardiamo il mondo con occhi da bambini, viviamo nei sogni, loro non potranno mai raggiungerci, dividerci!

Ah! Voi potete con la vostra garrota strangolar  in gola la mia vita e non mi avrete, poiché sempre da quel mio “ altrove “ potrà giungervi quel mio:

Io amo e tu?