Le nuvole, le rughe

Le nuvole, le rughe…

Di Vincenzo Calafiore

20 Febbraio 2022 Udine

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Chi potrà mai dirmi di cosa o di che carne sono fatto?

Ho girato abbastanza il mondo per sapere che tutto è buono e uguale.

Chi mai potrà darmi lo stesso calore di una carezza o di una parola che mi faccia pensare  che la vita, nonostante tutto, sia ancora così meravigliosa da potermi fare esclamare: voglio ancora vivere?

Chi potrebbe spiegarmi il sapore che c’è in un bacio, la vita donata in quel bacio?

Ma è per questo che uno alla fine si stanca e cerca nell’amore le radici, di farsi terra, terra buona capace di dare ancora sazietà di felicità; perché la mia carne valga e duri qualcosa di più di un semplice si.

Un’esistenza ci vuole, non fosse per il gusto di andarsene via in cerca di un’altra ancora migliore dove vorrebbe dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo che anche quando non ci sei, rimane lì ad aspettarti.

Andarsene … è un viaggio con un orizzonte, ma anche una dimensione interiore; come ogni viaggio, in cui si procede in avanti, ma ci si immerge anche nel profondo di se stessi, delle proprie paure, delle incertezze, del proprio buono o mal vivere.

E in questo avere le mani ancorate sul quel “ ti amo “ la barra da tenere a dritta.

Quel ti amo che ti fa sentire uomo solo se appena lo pronunci, solo se appena lo sussurri.

Ma io ricordo ancora la forza e la generosità di un bacio.

Ricordo ancora il calore di una carezza nei miei lunghi inverni.

Ecco sono io con la mia vita che intreccia speranze da darmi ogni giorno significato, non sono qui per contare i giorni, ma per mettere la mia aria nell’aria del mondo!

Io, le nuvole, le rughe! Capace di convincermi che qualcosa di miracoloso potrebbe venirmi da un mare gremito di amore, la mia salvezza, la poesia che ancora c’è in me, come una terra, una nuova religione in cui credere e sperare … una poesia d’amore che ancora c’è negli occhi  di una donna, sulle labbra di una donna, nelle mani di una donna.

La mia vita è tutta in quel “ ti amo “ da scriversi ancora, da sussurrare dentro gli occhi di questa donna meravigliosamente donna.

E’ quel ti amo una preghiera che tiene ancora assieme

Un pezzo di pane da condividere,

una certezza in un futuro domani

il sapore della carne mia nella bocca sua.

Amare una donna è navigare in un mare di poesia, dentro un mondo dove non si è soli, dove c’è un panorama tutto da scoprire, tutto da amare, da tenere ben stretto a se.

Amore è che io di nuvole e rughe ho voglia di qualcuno che non mi lasci andare via, che mi faccia rimanere.

Sei  tu sei quella meraviglia, quel meraviglioso a cui ogni giorno vado!

Sai, non avevo mai amato nessuno come te, la fortuna di amare una donna come te.  Sai ho bisogno del tuo ‘Buongiorno’ o della ‘Buonanotte’ per iniziare e concludere al meglio le mie giornate!  Ora il mio tempo ricorda i baci, le carezze, i brividi, i sussurri, nelle mie tempeste. Così ho cominciato a pensare che la colpa fosse mia, che fossi un uomo sbagliato!

Me ne feci nel tempo una ragione e mi disinteressai completamente, nel tempo a venire senza nessuna da baciare magari sott’acqua, per non farci vedere dal mondo. L’amore esiste  proprio perché esisti tu! Tu che  mi travolgi e mi fai morire dentro un tuo si!  “Anche io ti amo! ” Ed è nuova vita.